Dalla compassione alla guarigione
Maria è nata sana!
Mi chiamo Sonia, ho 41 anni e abito a Schio provincia di Vicenza, e questa è la testimonianza della mia esperienza di Santa Bakhita.
Otto anni fa ho conosciuto la persona che sarebbe diventato mio marito, e in quel periodo avevo spesso bisogno di visite mediche per problemi ginecologici. Durante queste visite, sebbene io non chiedessi mai informazioni riguardanti ad una futura gravidanza, i medici mi ripetevano sempre che sarebbe stato quasi impossibile che io potessi avere dei figli, e che avrei dovuto sottopormi a cure particolari, alla fecondazione assistita, o altre ancora, delle quali nemmeno ricordo il nome. Sin da subito fui molto chiara con il mio futuro marito dicendogli che mai e poi mai mi sarei sottoposta a nessunissimo tipo di cura, perché se avessimo avuto un figlio, sarebbe arrivato per volontà del Signore. Lui accettò e rispettò la mia posizione e ci sposammo. L’anno seguente al matrimonio, verso la metà di agosto, inizia ad avere dei fortissimi dolori al basso ventre. Dolori così forti, che un giorno in chiesa, non riuscendo nemmeno a reggermi in piedi, guardando il crocefisso dissi: basta, non ne posso più, io mi faccio togliere ovaie, utero, tutto, tanto non posso avere bambini e ogni mese che passa i dolori diventano sempre più insopportabili. Ma in quel preciso istante ebbi un’ illuminazione: “Aspetto un bambino” mi dissi! Tornai a casa, feci il test di gravidanza ed era positivo.
Un Miracolo, non poteva essere altro. Ma all’infinita gioia si contrapponevano quei dolori ai quali si accompagnavano perdite di sangue. Il medico mi disse che si trattava di contrazioni …(ed ero solo alla terza settimana di gravidanza) e soprattutto di non farmi troppe illusioni! Mi misero a riposo tra divano e letto. Verso il terzo mese mi recai a fare una visita di controllo, e la dott.ssa che incontrai non fu per niente simpatica. Appena iniziata la visita, subito si stizzì perché secondo lei non ero nel periodo gestazionale riferito dalla cartella medica. Io le spiegai che ne eravamo sicurissimi, in quanto (cosa che non avevo mai fatto prima) a luglio avevo segnato sul calendario la data dell’ultimo ciclo mestruale. Si arrabbiò tanto che mi gettò la cartella tra le braccia e mi disse: “È impossibile, o vi siete sbagliati o questo bambino ha dei problemi … vada, e tanto non porterà mai a termine questa gravidanza”. Me ne andai furibonda e pensai che era un pazza e non diedi peso alle sue parole. I giorni non passavano mai, e allora chiesi a mio marito di acquistare per me il libro di Santa Bakhita perché non conoscevo niente di Lei. Libro che iniziai e che rimase a metà, perché tanta era la sofferenza che questa santa aveva dovuto sopportare sin dalla sua giovane età, che alla sera faticavo ad addormentarmi nel ripensarci, tanto che iniziai per Lei un ciclo di preghiere per sollevarla dalle pene subite e Le chiedevo perdono a nome di tutte quelle persone che tanto l’avevano afflitta. Fu questo, penso, che mi legò a Lei senza che io lo sapessi ancora.
Arrivò intanto la visita morfologica del quinto mese, che non diede i risultati sperati. Il medico ci disse che ci avrebbe lascito 10gg di tempo per effettuare un altro controllo, per verificare se il bambino fosse almeno un po’ cresciuto, altrimenti avremmo dovuto pensare ad una soluzione alternativa. Una soluzione alternativa! questa parola mi rimbombava nelle orecchie e dissi a mio marito: “finché il suo cuoricino batterà, rimarrà nella mia pancia”.
Mi venne in mente che c’era una mia amica che era nello stesso mio periodo di gravidanza, tanto che la data presunta del parto differenziava di pochi giorni, pertanto decisi di chiamarla per capire meglio il nostro problema. Lei mi disse che era contenta, che andava tutto bene e che dall’esame morfologico la sua bambina misurava 18cm. Il mio bambino alla stessa età gestazionale misurava soltanto 8,5 cm., il mio bambino non stava crescendo. Mi tuffai sul mio divano, e lì c’era il li libro di Bakhita, lo presi in mano, guardai la sua foto e dissi: “Gesù, Madonnina, Bakhita, questo figlio non è mio, non doveva nemmeno esserci nella mia pancia, questo figlio è Vostro. Eccolo, io lo pongo nelle Vostre mani, nei Vostri cuori , sia fatta la Vostra volontà, vi prego solo di darmi la forza il coraggio, non di accettare la vostra volontà, ma di saperla vivere ed amare.”
Dopo 10gg mi recai per la visita di controllo, e sotto gli occhi stupefatti del medico che disse: è incredibile, capii che tutto era andato bene. Dopo soli 10gg, non solo era cresciuto un po’, ma bensì aveva superato ogni aspettativa, perché il nostro bambino misurava la bellezza di 21cm, in soli 10gg aveva recuperato 12,5cm……guardai il medico e dissi: È UN MIRACOLO !!
All’ottavo mese, mi recai dal medico dell’ospedale in cui avrei partorito. Durante la visita il medico mi spiegò che il bambino aveva un’ arteria ombelicale unica, e che questo avrebbe potuto comportare alcuni problemi legati allo sviluppo degli organi, ma che questo purtroppo si sarebbe potuto appurare solo alla nascita del piccolo. Mi disse anche che avrei dovuto partorire con taglio cesareo perché il piccolo era podalico. La notte che precedeva gli esami preoperatori per il cesareo, mi venne in sogno Santa Bakhita che mi disse: “Ti ricordi quando nella pancia il tuo bambino non cresceva e dopo soli 10gg aveva superato ogni aspettativa? Io le dissi : Si ….,…e Lei disse: ecco , sono stata io a fare questo.”
Al ritorno dall’ospedale per gli esami, mi recai subito nella cappella di S. Bakhita per ringraziarla . Ma non sapevo che Bakhita mi aveva preparato un’ altra sorpresa. Mentre ero nella cappella a pregare, incontrai la madre superiora, M. Pasqualina, che io già conoscevo, ma che non vedo da tempo, e mi disse vieni con me. Mi portò davanti alla stanza del convento in cui dormiva S. Bakhita, mi guardò la grossa pancia e disse: “che cosa pensi di questo?”. Le dissi:” niente M. Pasqualina, non penso niente, soltanto che è un grande miracolo”. M. Pasqualina guarda la stanza di S. Bakhita e continua: “anche Lei aveva questa meraviglia e stupore di fronte alla Vita”. M. Pasqualina mi toccò la pancia e disse: “Che bella bambina”.
No, le dissi io, non lo so che cos’è, e già un miracolo che ci sia, non abbiamo voluto sapere se è maschio o femmina. Allora lei mi disse: “Vieni con me bella donna”. Suor Pasqualina, mi portò davanti ad un mobile. Era periodo di Pasqua e sopra il mobile c’erano tanti ramoscelli azzurri e rosa fatti con i cioccolatini. Prese un ramoscello tutto rosa e me lo diede in regalo. Uscendo dal convento, guardai il grande ritratto di Bakhita posto all’entrata della cappella, e Le dissi: non soltanto hai salvato il mio bambino, ma hai anche voluto farmi sapere, attraverso la voce di M. Pasqualina, che sarà una femminuccia. E il 21 aprile 2009, contro ogni aspettativa medica, nacque la piccola Maria che oggi ha 7 anni, e che si è aggrappata a quell’unica arteria ombelicale, con tutta la forza, con tutto l’amore, con tutto il coraggio che solo Bakhita poteva darle.
Grazie Santa Bakhita che attraverso la tua infinita generosità, ti sei presa carico delle mie pene, e arrivando al cuore di Gesù, hai reso possibile questo incredibile Miracolo.
Sonia.
Schio 08 febbraio 2016