CI ACCOMUNANO DUE SANTUARI E LO SPIRITO CANOSSIANO
Gemellaggio di amicizia tra ex Alunne di Schio e Verona
Domenica 13 gennaio, festa del Battesimo di Gesù, a Verona, nella Casa Madre dell’Istituto Canossiano ci siamo riunite per il gemellaggio tra le ex alunne di Verona e di Schio.
Dalla nostra prima visita al gruppo delle ex alunne di Verona è nato, da entrambe le parti, il desiderio di giungere ad un gemellaggio, per scoprire ed approfondire il vincolo di amicizia e vivere uno scambio di doni nel condividere la nostra vita. Ci accomunano due Santuari: a Verona c’è l’urna di s. Maddalena di Canossa ed a Schio quella con di s. Giuseppina Bakhita. Non solo, s. Bakhita il 21 giugno 1895, nella festa del Sacro Cuore, ricevette dalla superiora di Casa Madre la Regola ed il vestito Canossiano e l’8 dicembre dell’anno successivo, emise alla presenza della stessa superiora, m. Anna Previtali, i suoi Primi Voti. Di fatto, tra Schio e Verona i santi ci hanno già aperta una via che desideriamo frequentare insieme.
L’incontro si è svolto, dalle 14,30 con un momento di accoglienza e visita ai luoghi e ricordi di S. Maddalena. Pe quasi tutto il gruppo era il primo ingresso nella sua stanza, sobria, molto simile a quella di s. Bakhita che ben conosciamo a Schio. Ma c’era qualcosa che la caratterizzava: il crocefisso davanti al quale Maddalena di Canossa scrisse la Regola per esprimere nella vita il Vangelo, ed i gradini che immettono nel balconcino dove si inginocchiò per dire tre Ave Maria, poco prima di spiccare il volo dalla terra al Cielo. Abbiamo così desiderato unirci al suo desiderio di vedere Dio pregando anche noi, come Maddalena, tre Ave Maria e l’abbiamo sentita nel cuore, baciato la sua reliquia ed uscite in raccoglimento per incontrarla nei ricordi custoditi nelle stanze di fronte alla sua. Scritti autografi, le sue vesti di donna raffinata, le più umili di serva dei poveri, gli elogi della Chiesa e autorità civili per la sua opera e quella dell’Istituto nascente, alcune espressioni pregnanti del suo Spirito, tutto conserviamo nel cuore.
Alle 15.00 una Messa, celebrata nella Cappella dell’Istituto, presieduta dall’Abate della Chiesa di S. Zeno, stupito lui stesso per la presenza eccezionale del folto gruppo e la gioia che si percepiva per l’incontro tra tutte. Celebravamo il battesimo del Signore e non potevamo non ricordare quello di s. Bakhita avvenuto il 9 gennaio del 1890, giorno di estasi per lei che trasfigurò tutta la sua vita donandola a Gesù suo sposo, così come aveva fatto la fondatrice a Verona.
Alle 16.00, m. Maria Carla Frison, dell’istituto Canossiano di Schio, ha presentato l’ultimo libro su santa Bakhita, una raccolta di meravigliose testimonianze, dal titolo: “Madre Moretta, Sorella universale, ancora ci parla” da lei stessa curato.
La stanza che ci accoglieva era superaffollata, oltre una sessantina le presenze delle ex di Verona. Abbiamo avvertito in loro un grande abbraccio e loro hanno accolto con entusiasmo il prezioso volume che raccoglie i nostri ricordi, le testimonianze da noi accolte da chi ci ha preceduto, spesso dalle nostre stesse mamme. Ecco perché questo era il dono più bello che potevamo consegnare come segno di amicizia e di vicinanza nello stesso Spirito che ci ha educate nella famiglia canossiana. Grande l’entusiasmo per i racconti fatti nella presentazione tanto che, molte, hanno voluto acquistare più copie del libro per donarlo ad amiche.
C’è stato per tutte, madri ed ex alunne, uno scambio di doni: Verona ci ha donato una piantina fiorita di rosso! Noi abbiamo donato una “targhetta” in porcellana, che suggella, con data e provenienza, il gemellaggio. M. Maria Carla Frison e m. Angelina Garonzi, come testimoni dell’impegno di reciproca amicizia, stipulata tra i due gruppi, alla presenza di tutte hanno firmato sul retro la targhetta con scritte le parole: GEMELLAGGIO EX ALUNNE SCHIO / VERONA
A seguire, un bel momento di festa conviviale con scambio di saluti ed incontro tra tutte, in un clima familiare, gioioso, Canossiano!
Il gruppo di Schio ha voluto, a fine giornata, esprimere un grazie sincero alla propria coordinatrice Monica Gianoli, presente col marito Marco, offrendole una rosa di cera, per chiederle di continuare a profumare i nostri incontri con l’entusiasmo dello Spirito e di illuminarci con la luce del Signore per farci sempre sentire “famiglia canossiana”!
A nome di tutte le ex alunne canossiane di Schio:
Ornella Dovigo, Monica Gianoli e m. Maria Carla Frison fdcc
TESTIMONIANZA
ECHI EMERSI NEI GIORNI SUCCESSIVI … DAL PROFONDO DEL CUORE
Giunta da Alonte, vicino a Lonigo, non pensavo di trovare un pomeriggio nel bel mezzo di gennaio, così senza problemi di traffico, di parcheggio, di meteo… tutto è andato benissimo!
Ho goduto per l’essere riuscita a partecipare puntualmente alla Messa. Per la prima volta vedevo la casa natale con la cappella, dove sono custodite le spoglie di s. Maddalena di Canossa. La santa che ho conosciuto quando sono entrata nel Collegio Canossiano di Schio nel 1969. Ricordo come, allora, Madre Agnese…. mi prese per mano e mi accompagnò nella Chiesa dell’Istituto proprio davanti all’altare dove c’è l’immagine di s. Maddalena tra miriadi di gigli. Da quel giorno per tre anni, nelle preghiere del mattino e della sera le care madri ci hanno affidato alla protezione della santa Fondatrice, non solo, ricordavamo e pregavamo pure Madre Giuseppina Bakhita, in “procinto di beatificazione”.
In Casa Madre il mio stato d’animo è stato di una grande emozione, nel trovarmi in un Santuario con il ricordo, vivo nel cuore fin dalla mia adolescenza delle due sante Canossiane. Ci siamo incontrate: Madri ed ex alunne, in una fredda domenica di gennaio ma quel luogo brillava tutto di Sole e di Calore per il nostro rincontrarci!
Un grande grazie va per organizzazione e l’accoglienza delle madri di Verona, per l’Abate che ha elogiato la spontaneità, ha dato incitamento nell’aver fede e fiducia che Dio tutto risolve, se ci mettiamo nelle Sue mani, ed ha aggiunto, come sottile battuta, la preoccupazione delle madri ospitanti alla vigilia che temevano una scarsa affluenza all’appuntamento ed, invece, ecco la sorpresa di una grande gioia! L’Abate è stato molto accogliente e coinvolgente; ci ha promesso che lo sarà ancora, con maggiore disponibilità di tempo nei prossimi appuntamenti del gruppo. Si è scusato per la partenza affrettata a causa di un impegno di formazione per fidanzati. Ci ha chiesto di pregare per loro, ricordando quanto sia difficile costruire una famiglia cristiana. Questo ha fatto “sussultare” il cuore mio e di mio marito in quanto abbiamo letto, nelle sue parole, la vicinanza delle due sante anche nelle dolorose circostanze della vita familiare.
Madre Maria Carla nell’esporre la sua opera è stata sorprendente, c’era una tale attenzione…
Lei è dolce e sensibile, dai modi delicati…dalla voce mite e carezzevole. I suoi occhi celesti cielo! …sembrava vedessero ciò che raccontava per il vivo trasporto con cui ci descriveva alcune originali testimonianze, semplici, umili; grandi fatti presi da scritti o tramandati, raccontati da persone, alcune ancora viventi, che hanno incontrato, conosciuto e o convissuto con Madre Moretta.
Ci ha fatto partecipi di un momento di grande fede e verità. Mi ha colpito molto quando ha descritto avvenimenti che hanno superato l’ambito delle relazioni personali vissute da m. Bakhita, perché si sono “travasate” nel cuore di chi cercava il suo consiglio o aiuto coinvolgendo l’intera comunità dei cittadini di Schio. Madre Moretta, una persona sola, arrivata come diversa, ha saputo modellare i cuori di chi incontrava attraverso la sua caritatevole e umile disponibilità. Avvicinando sia i piccoli che i diffidenti a causa della sua diversità per diventarne poi amica. Distributrice di gioia e punto di riferimento per tutta la Comunità Scledense. Così abbiamo incontrato m. Bakhita in mezzo a noi.
Ringrazio il Buon Dio di avermi donato una nuova opportunità, di arricchire il mio, i nostri cuori di soavità …e di fortificare la nostra preghiera.
Un Grazie colmo di gioia al Signore, alle madri Canossiane e a tutte voi ex alunne conosciute e nuove!
Ornella Dovigo