PRESENTAZIONE LIBRO: BAKHITA IL FASCINO DI UNA DONNA LIBERA
Gianfrancesco Sartori, presidente dell’Associazione Bakhita Schio-Sudan, ha coordinato l’evento ospitato dalle Madri Canossiane. Presenti: il parroco don Mariano Ronconi, il presidente del Consiglio Comunale Sergio Secondin ed i membri dell’Associazione, nell’insieme un centinaio di presenze, hanno vissuto un pomeriggio di ‘toccante’ spiritualità.
Il libro, il cui tema ha ispirato il mese di Bakhita, è stato un tempo di forte condivisione sulla contemporaneità del messaggio di m. Moretta: il suo perdono e libertà ritrovata donati a chi l’avvicina. Questo il messaggio di m. Mariuccia Donghi, superiora della comunità canossiana che ha ospitato l’evento e dato il saluto ufficiale ai presenti.
Maria Carla, incaricata della documentazione e comunicazioni ufficiali relative a s. Bakhita, ha spiegato come è nato il dialogo con l’autore. Entrambi avvertivano l’importanza di ribadire come la santità di Bakhita si fonda nel suo amore per Gesù. La raccolta delle testimonianze pubblicate lo scorso anno dal Santuario indica come dalla testimonianza di chi ha conosciuto M. Moretta è scaturita la devozione anche dei familiari; esperienza protrattasi nella vita per un rapporto di fede nutrito dall’affetto, verso la santa condotta a Schio dalla Provvidenza. Sono state delineate le modalità di ascolto e consegna delle testimonianze di chi ha ricevuto grazie speciali, sempre confermate dagli interessati prima di essere rese pubbliche con il loro consenso. Nel presente volume, ha chiarito, m. Maria Carla, molti i nomi cambiati per rispettare esperienze molto intime, la sacralità dell’esperienza vissuta e donata per sostenere altri nella loro speranza.
Roberto Zanini ha continuato dicendo di aver ascoltato col cuore chi gli ha riferito guarigioni o cambi di vita per l’incontro con s. Bakhita, senza preoccuparsi della scientificità del metodo. Egli, dopo una lettura attualizzata di Isaia 58, 6-9 che parla di un digiuno gradito perché scioglie le catene ingiuste, cicatrizza le ferite e fa spuntare la propria luce, ha specificato come il parlare di ‘coincidenze’ esprime la fede con un linguaggio laico, maggiormente recepito oggi.
Non si tratta di ‘miracolismo’, ha continuato m. Maria Carla, recenti guarigioni dalla fibromialgia hanno confermato come il corpo e lo Spirito sono interdipendenti. Uno stato di conversione, di purezza di cuore, di sobrietà di vita, di perdono dato e ridato, donano una gioia che sostiene anche il recupero dell’equilibrio fisico. Questa l’esperienza che si innesta in molti racconti di chi si sente guarito per intercessione di m. Moretta.
Le domande poste dall’assemblea hanno fatto vibrare i cuori: cosa provi nella stanza di Bakhita? Cos’è un miracolo? … La commozione mi fa sentire le lacrime agli occhi, ho compreso che il perdono può sciogliermi da tanti dolori fisici… devo imparare a lasciare il passato per fidarmi di Dio. Questo il senso di alcune risposte date in forma di testimonianza.
Prisca, di origine ugandese, ci ha poi raccontato come ha conosciuto Bakhita per una serie di casualità, le famose “coincidenze”, che in certi casi hanno fatto sciogliere ‘come neve al sole’ difficoltà insormontabili. Il suo impegno per liberare i bambini soldato in passato l’ha fatta incontrare con Giovanni Paolo II e collaborare con la Farnesina; ha fondato una grande scuola intitolata a Bakhita ed ha altri progetti in cantiere. Suo lo stupore e la gioia che una santa africana sia rispettata ed onorata da chi appartiene ad altre etnie. È l’ora di Bakhita, ha ribadito, ed i presenti ne erano ben convinti.
Tutti i libri disponibili sono stati venduti; a Roberto Zanini sono state richieste molte dediche con autografi. Tra i presenti alcuni dei testimoni che avevano incontrato l’autore in estate per raccontare la loro guarigione, altri i loro amici e conoscenti, altri ancora avevano davvero conosciuto Bakhita in vita. Tutti si comunicavano la gioia di riconoscersi scelti per grazia di Dio a testimoniare la buona notizia che m. Moretta è Vangelo vivo ancora in mezzo a noi!