“MA GRANDE SOEUR” BAKHITA PRESENTE ALLA MIA LIBERAZIONE
La scelta di amare il prossimo ha manifestato il male
DIO HA PROGETTI DI PACE VOLUTI DALLA MADRE
“Fate quello che Egli vi dirà!”
Sempre speciali sono i visitatori che nel pieno dell’estate si mettono in viaggio per raccontare le grazie ricevute da s. Bakhita. Sentono di dover assolvere ad una chiamata di giustizia e di amore verso il Signore che hanno incontrato nelle tenebre del dolore che accascia il corpo ed atterrisce lo spirito quando scopre di esserne avvinghiato.
Tutto questo ci ha comunicato Patricia, con un volto luminoso per la gioia di essere giunta da s. Bakhita che ha scoperto essere stata al suo fianco durante gli esorcismi resisi necessari quando ha iniziato ad aiutare il suo popolo a risollevarsi dalla povertà.
Racconta che l’impossibilità per la sua famiglia di esaudire richieste di aiuto continue provenienti dai suoi connazionali, l’ha guidata, insieme al marito, ad impegnarsi per edificare una falegnameria che si sarebbe trasformata in offerta di lavoro e possibilità di guadagno per esaudire i bisogni di cura e di studio di tanti connazionali.
Ma con l’avvio delle collaborazioni instaurate per realizzare questo progetto si è resa gradualmente conto del sorgere di difficoltà insospettate, del tutto imprevedibili, manifestatesi alla fine con problemi di sanità spirituale da lei stessa sperimentati.
È membro dell’Associazione Sposa di Sion, gruppo di preghiera che si rivolge alla famiglia col cuore di Maria ma, in questo frangente, decise di cercare aiuto anche all’esterno del gruppo stesso.
Durante le preghiere di esorcismo è venuta a conoscere la causa della sua situazione. Una sacerdotessa di satana sua antenata, per restare sulla terra di generazione in generazione, si impossessava di un membro della famiglia. Quest’ava non aveva conosciuto l’evangelizzazione cristiana ed era vissuta prima che i missionari giungessero nell’est del Congo.
Patricia venne a sapere che a quattro anni le erano stati fatti dei riti, col bacio di un oggetto rituale, per consacrarla allo spirito della nonna e che il suo impegno di carità aveva manifestato l’incongruenza tra le sue scelte e quelle del maligno che era stato costretto a manifestarsi visibilmente esprimendosi con la sua bocca e usando il suo corpo.
“Non è augurabile a nessuno tanto male [ci dice Patricia] vivi una dicotomia in te stessa, la tua mente non approva, e soffre per quanto esce dalla tua bocca e per i gesti delle tue membra che un altro – diverso da te – sta manovrando possedendone la fisicità.”
La vera liberazione da legioni di demoni, Patricia l’ha sperimentata per la preghiera del suo gruppo e di chi lo guida, non serviva cercare lontano, commentò, l’aiuto era vicino e fu in questo ambito che le fu chiesto di quali santi fosse devota. Gli esorcismi erano iniziati il 31 gennaio, festa di s. Giovanni Bosco, ma lei pensò a Mons. Christoph Muzihirwa, martire congolese in processo di beatificazione, non sapeva che aggiungere, stupita lei stessa per la domanda perché s. Bakhita era giunta ogni volta vicino a lei per sostenerla nella prova, con grande rabbia del demonio che la voleva allontanare perché lo indeboliva, avendolo lei stessa già sconfitto amando in umiltà e perdonando.
Ecco il Grazie di Patricia che desidera condividere con chi si rivolge a s. Bakhita, che lei ama chiamare “ma grande soeur / la mia sorella maggiore”, per chiederle aiuto. Ci assicura Patricia che per la sua umiltà Bakhita può molto e collabora con Maria per la pace del mondo. Ecco, proprio di questo ci ha parlato Patricia, di PROGETTI DI PACE PER LE RELIGIONI, LE FAMIGLIE, LE NAZIONI CHE SI ATTUERANNO PER LA CONSACRAZIONE AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA.
Sor. Maria Carla Frison fdcc
Schio 07 agosto 2019
Nelle foto Patricia ci racconta il dono della sua riacquistata libertà. Qui insieme a m. Maria Carla Frison, nell’archivio di S. G. Bakhita a Schio.