SETTIMANA EUCARISTICA – SOSTA A S. BAKHITA
Nutriti dalla bellezza; l’ “irradiazione” eucaristica nel mondo
Da qualche anno le tradizionali quarant’ore sono vissute dalla comunità del Duomo di Schio come settimana eucaristica celebrata ogni giorno in una chiesa diversa. Questo per facilitare giovani ed anziani del vicinato a parteciparvi ed offrire l’occasione di una preghiera corale vivendo il sacramento della riconciliazione, la comune-unione eucaristica costruita da vincoli di fraternità.
Ci ha ispirato la lettera pastorale del vescovo di Brescia Pierantonio Tremolada, i cui temi, illuminati dall’icona della Trinità di Rublev, sono stati proposti con brevi riflessioni dagli incaricati di ciascuna ‘stazione orante’, ovvero per ciascuna chiesa.
Martedì 8 ottobre l’appuntamento è stato presso s. Bakhita. Il tema: l’irradiazione, ovvero: l’eucaristia e il mondo! Non poteva esserci tema più adatto per un luogo diventato ‘casa del mondo’ per i pellegrini che vi giungono da ogni continente per poi tornare nella loro terra illuminati dalla santità ‘eucaristica’ di s. Giuseppina Bakhita che ci ha manifestato la passione e l’umiltà divina di Gesù vivendo sempre, con amore e riconoscenza, a servizio di tutti.
Non solo, la presentazione dell’irradiazione eucaristica che ci nutre di bellezza, nel documento del vescovo Tremolada, inizia con la memoria della Festa del Corpus Domini, celebrata con processioni lungo le strade di città e paesi: UNA IRRADIAZIONE DELLA BELLEZZA DI DIO NEL MONDO PER LA NOSTRA FAME DI LUI! Ebbene, la prima pietra di questa stessa chiesa fu posta durante la processione del Corpus Domini. Era l’8 giugno 1850 quando i fedeli giunsero, dalla vicina chiesa di San Giacomo, guidati dall’arciprete del duomo mons. Gaetano Greselin; avevano scelto il segno di questa “irradiazione eucaristica” per iniziare a costruire questo luogo di preghiera dove le fanciulle avrebbero continuato ad essere accudite, educate, formate per irradiare fede alle future generazioni.
Il Vangelo di Marta e Maria ci ha fatto raccordare “Parola ascoltata (Maria) e corpo santificato (Marta)” già nel sacramento eucaristico! Queste le riflessioni di p. Serafino che ha animato la settimana. Marta e Maria sono inscindibili, come lo furono per Bakhita che si “scioglieva d’amore per Gesù eucaristico” e per i fratelli che serviva col perdono e con la stima. Ed ecco scaturire dalla bellezza eucaristica, sintesi di Parola e corporeità, l’irradiazione proposta come un “gareggiare nello stimarsi a vicenda”, ricordatoci da s. Paolo, come un unico coro! Ed al coro S. Michele Arcangelo il nostro sentito grazie per l’animazione liturgica.
ALL’EUCARESTIA E’ SEGUTA L’ADORAZIONE
Gesù è veramente la parte migliore, è il cibo degli occhi e del cuore, è la pace dell’anima che si trova rasserenata nel sostare ad adorarlo. Tutto diventa silenzio. I pensieri si ordinano, il cuore comincia a respirare amore ed a saziarsi di pace. La luce guida i desideri e le azioni, riconciliate tra loro, senza esigere alcune la precedenza su altre cure.
È la pace che irradia bellezza, non servono più parole, la luce sfolgora dal cuore e la bellezza di un pane spezzato diventa dono: “annunciamo la tua morte e Signore, proclamiamo la tua resurrezione, nell’attesa della tua venuta. Sì la vita ci invia ad annunciarlo, con la” potente irradiazione della forza del Vangelo”, la gioia del Signore è la nostra forza e la nostra vita diventa glorificazione di Dio! Qui l’incenso si è fatto espressione di desideri ardenti ed una barchetta ricettacolo di richieste affidate alla preghiera di tutti. Abbiamo concluso pregando:
Signore, fiamma di carità,
donaci l’ardore del tuo Spirito,
perché amiamo te sopra ogni cosa
ed i nostri fratelli nel vincolo del tuo amore.
Per Cristo nostro Signore.
Amen