20° CAMMINATA E BENEDIZIONE STATUA DI S. BAKHITA NEL DUOMO DI SCHIO
Battezzati e Inviati – Con s. Bakhita sui passi della Missione nel mondo
A Schio per s. Bakhita non si tratta di costruire eventi ma di accorgersi di ciò che si vive, traducendosi con naturalezza in azioni nuove e creative che manifestano ciò che per anni è maturato nel cuore della comunità scledense. La ormai consueta camminata con Bakhita svoltasi il 5 ottobre 2019 è un pellegrinaggio alla sua 20° edizione, perché mai interrotta dal 2000, anno della sua canonizzazione.
È un cammino fatto da chi ne ha sperimentato la vicinanza in momenti difficili, da chi crede nel suo messaggio di inclusione, ispirato a tanta umanità e fresca semplicità che va dritta al cuore. Esperienza partecipata anche da chi la vuole incontrare in soste di preghiera che, lungo il cammino da Vicenza a Schio, ristorano sia il corpo che lo spirito per farci giungere alla meta, stanchi ma felici per avercela fatta, per l’amicizia vissuta, per la bellezza contemplata nel creato e nei luoghi di fede in cui gli abitanti con i loro pastori, ci hanno accolti come pellegrini attesi, sia con il giubilo delle campane che con la festosità dell’accoglienza e dei ristori.
A Vicenza, nella chiesa di S. Bertilla il via, dopo la benedizione del vescovo Beniamino che ci ha aperto l’orizzonte del percorso quali “Battezzati ed inviati per la vita del mondo”, siamo partiti – guidati da Bakhita – “Sui passi della Missione nel mondo” facendo memoria nelle soste oranti sia dei passi della bontà/santità vissuti da s. Bakhita che dei molti missionari/e partiti dalla nostra Chiesa.
Il tempo sereno, la bellezza della terra arata o di raccolti tardivi, dei monti che all’orizzonte indicavano l’avvicinarsi della meta, la fraternità degli organizzatori che vigilavano sul passo del cammino, sugli aiuti da offrire a chi affaticava. La musica di un canto di Bakhita che, ad ogni tappa, ci ha accolti, sono state le sfaccettature luminose di un cammino umano e spirituale vissuto con gli amici del Signore, in nome di Madre Moretta.
Guidati dalle torce che hanno annunciato il nostro giungere in Schio, le campane squillanti hanno dato forza al nostro salire la scalinata del duomo per la celebrazione finale.
Ed ecco, lo stupore non era finito, don Mariano Ronconi con numerosi fedeli ci attendeva mentre il nostro sguardo era catturato da una monumentale creazione artistica in cui s. Bakhita ci porta tutti con sé in Cielo.
Così diversa dai canoni delle sculture classiche, tutte fluidità di forme marmoree e figure simboliche, l’opera esprime con realismo una grande capacità simbolica. Nel gruppo ligneo, realizzato dall’artista locale Giorgio Sperotto, si attuava un’inversione di significati: catene spezzate rivolte al cielo sono diventate quelle ali che innalzano S. Bakhita, ora estasiata per la visione di Dio, mentre eleva con sé coloro che la afferravano: una madre con un neonato, una bimba tutta eleganza, un maschietto che si mette in punta di piedi per trattenere Madre Moretta.
Dopo l’approvazione del progetto e sue verifiche, da parte del consiglio pastorale, o persone competenti durante la realizzazione, nelle ultime domeniche le varie parti erano giunge in duomo una alla volta ma mancava il loro punto d’incontro. Ora tutto appariva orientato al Cielo per la presenza del volto estasiato di s. Bakhita al cui scialle si trattengono le varie figure. Le catene, come ali, innalzano al Signore “el Paron de tuti” avrebbe detto lei.
Alla fine della celebrazione, Gianfrancesco Sartori, presidente dell’Associazione Bakhita Schio-Sudan, ha interpretato il sentire dei fedeli con queste espressioni: “All’Associazione Bakhita Schio-Sudan è stato chiesto di portare, a conclusione della Messa, un messaggio di ringraziamento e gioia per l’arrivo della statua lignea di s. Bakhita. Vogliamo esprimere un grazie a chi ha pensato e voluto questa immagine di Santa Bakhita nel duomo. In particolare a don Mariano che ha creduto sino in fondo a questa idea e ha coronato un sogno! Un grazie a chi ha accettato ed accolto l’idea. Un grazie a chi ha materialmente eseguito l’opera. Oggi ci rallegriamo perché s. Bakhita trova collocazione nella chiesa più importante di Schio il duomo! In questa chiesa che rappresenta la comunità Cristiana di Schio. Il Santo Padre Giovanni Paolo II il giorno della beatificazione di Bakhita disse: “Bakhita ci è stata donata come sorella universale”! Ecco io credo che oggi più che mai la figura di Giuseppina Bakhita raccolga attorno a sé il variegato popolo di Dio e sia un ponte prezioso di tramite tra la terra ed il Cielo.
Ieri si è ricordata la figura di San Francesco il poverello d’Assisi. Mi piace accostare a Lui s. Bakhita perché entrambi umili, piccoli e poveri per gli uomini ma giganti per Dio! Messaggeri, con la loro vita, col loro essere, di quella speranza che qualcuno chiama fede e che Papa Francesco ci esorta ogni giorno a non perdere mai e vivere gli attimi della nostra breve vita con gioia! Oggi la città di Schio è più ricca e la sua Bakhita sempre più Scledense!” Il sorriso di s. Giuseppina Bakhita possa sempre accompagnarci!
Sor. Maria Carla Frison fdcc