FESTA DELL’ADDOLORATA A S. BAKHITA
E RINNOVO IMPEGNI DELLA FAMIGLIA CANOSSIANA
Celebrare in tempo di pandemia non è il massimo, per tutte le restrizioni sperimentate, ma così come ogni compleanno ci fa godere, al di là di come lo possiamo festeggiare, allo stesso modo, un giorno di anniversari spirituali non può trascorrere senza rinnovarci la gioia del “sì” dato all’Amore.
Questo il clima che ci ha fatti incontrare lo scorso 15 settembre, per dire grazie alla Madre Addolorata che ci ha scelti per sostare con lei presso Gesù innalzato sulla croce.
L’abbiamo raffigurata con un particolare dell’icona dello sposo, ovvero della “tenerezza” con Gesù vissuta “sul monte degli amanti”: il luogo del più grande amore, come ebbe a definirlo santa Maddalena di Canossa.
Con “la Madre” testimone dei nostri Voti, promesse ed impegno di sequela, abbiamo rinnovato il nostro “sì” all’Amore che ci ha scelti per essere tutti membri della stessa famiglia canossiana nella sequela evangelica.
Madre Pasqualina Espertini ha celebrato il suo 50° di vita religiosa, e con noi, sorelle canossiane, anche i Fratelli e Sorelle laici canossiani della Piccola Nazareth di Schio hanno rinnovato le loro promesse, insieme a volontari e amici che, a vario titolo, partecipano ai nostri ministeri di carità – in assoluta gratuità – collaboratori nel servizio educativo, tutti i rappresentanti di iniziative locali come: l’Associazione Schio-Sudan, la Camminata annuale con Bakhita e alcuni membri del consiglio pastorale. Presente anche don Paolo Zamengo sdb, nostro cappellano che, come altri, ha rappresentato chi non ha potuto intervenire.
La Chiesa era al massimo delle sue capacità, diversi hanno sostato all’esterno, molti hanno voluto esprimere il loro grazie a m. Pasqualina che, a Schio da oltre vent’anni, ha educato più generazioni.
Per lei abbiamo scelto come augurio il particolare delle “nozze mistiche” di s. Caterina d’Alessandria, quadro attribuito al Verla e conservato presso il nostro Istituto, che raffigura la sponsalità della consacrazione religiosa. Tutta la vita è un incontro tra la piccolezza umana e divina, “La fedeltà è l’amore che dura, il riflesso dell’eterno nel tempo dell’uomo” (Paul Claudel) ma, notiamo bene, tutto accade in grembo a Maria, vegliati dal suo sguardo, dalla sua custodia del nostro “sì” quotidiano al dono dello Spirito che desidera compiere in noi i desideri del Padre.
La nostra sorella santa Bakhita, in mezzo a noi nella comunione dei santi, interceda per ciascuno la pienezza del suo cuore, del suo perdono, che tutti fa sentire figli amati e prediletti del suo e nostro “Paron”! A tutti un grazie vivissimo per la partecipazione e il coinvolgimento nell’avventura della carità che ogni giorno ci fa incontrare.
Sor. Maria Carla Frison – Schio 19 settembre 2020