CAMMINANDO CON BAKHITA VIA DI LUCE
per rinnovarle la nostra supplica di protezione in tempo di pandemia
L’evento si è svolto lo scorso 3 ottobre, primo sabato di ottobre. Anche quest’anno ce l’abbiamo fatta! Questa l’esclamazione di chi dal 2000, ogni anno, cammina per Bakhita da Vicenza a Schio per dire: grazie alla Chiesa per avercela donata, e grazie a Bakhita stessa per accompagnarci nella vita, in un cammino di fede e maturità sia umana che spirituale, intercedendo per noi l’aiuto di Dio.
Nessuno voleva arrendersi e lasciarsi scoraggiare dalle restrizioni che, dallo scorso febbraio, chiedono di evitare assembramenti. Camminare lungo tutto il percorso non era possibile ma sostare nelle chiese per i momenti meditativi lo si poteva fare.
Eccoci dunque a finalizzare l’evento solo due settimane prima della data fissata: partenza in auto a fine mattinata da Schio, inizio pellegrinaggio a s. Bertilla, percorsi a piedi – ben distanziati – solo alle Maddalene (VI) per raggiungere il Cristo senza braccia, e a Schio per giungere in duomo dalla stazione, con le fiaccole accese, per testimoniare la presenza di s. Bakhita in mezzo a noi, anzi nostra guida dal Cielo!
L’allerta meteo di possibili eventi estremi quel giorno, se ha scoraggiato alcuni non ha fatto desistere chi, per la modalità del trasposto, ha potuto partecipare per la prima volta e vedere, finalmente, tutto il percorso di cui tanto aveva sentito parlare. L’entusiasmo non è mancato davvero.
A S. Bertilla, a nome del Vescovo, ci ha accolto il parroco, mentre don Carlo Guidolin, il nuovo parroco di San Pietro in Schio, ci ha raggiunti e dato la benedizione di partenza.
Non abbiamo sostato a San Carlo, essendo l’ora del mezzogiorno ci è stato consigliato di procedere per le Maddalene, ovvero al Cristo senza braccia. Tutta la pioggia attesa per quel giorno ci ha benedetti con abbondanza in quel tratto percorso a piedi. Cercavamo di stare stretti a Gesù per farci proteggere dalle sue ali, ovvero dal tetto spiovente che sovrasta la croce. Alla fine il sole ci ha asciugati, abbiamo preso il nostro pranzo in piedi e siamo ripartiti col sereno protetti fino a sera dal cielo azzurro.
Abbiamo prolungato le nostre soste e gioito sempre per l’accoglienza riservataci, anche se le campane han suonato più d’una volta alla partenza, anziché all’arrivo, poiché, quest’anno, la camminata si è caratterizzata per gli anticipi sugli orari previsti. Evento storico davvero!
La supplica rivolta a s. Bakhita dai rappresentanti della comunità scledense, in tempo di lock-down, lo scorso 11 aprile vigilia di Pasqua, l’abbiamo rivissuta in prima persona e ci siamo commossi nel sentire le preghiere accorate proclamate da chi le aveva già pregate per noi presso s. Bakhita: agli organizzatori e responsabili della camminata abbiamo affidata la supplica pregata dall’autorità civile, mentre a Castelnovo m. Mariuccia Donghi, a nome della comunità e Istituto Canossiano, ha implorato sorella Bakhita a confermare la protezione già sperimentata dagli scledensi durante la seconda guerra mondiale. Don Mariano Ronconi ci ha raggiunto a San Vito di Leguzzano per offrire nuovamente la sua vita per il gregge affidatogli. In quella chiesetta dell’Immacolata Concezione di Maria, che abbiamo riempita anche quest’anno per il distanziamento richiesto, eravamo commossi. Giustamente, ci hanno accompagnati le campane uscendo di chiesa perché il dono della vita annuncia la Pasqua!
A Schio, giunti puntualissimi per la fiaccolata ci fu chi si unì alla ventina di persone che avevano fatto il percorso con le auto per essere tutti insieme “via di luce”! Qualche goccia del cielo non ci ha turbato, cantando abbiamo attraversato la via del centro città, con le torce accese e guidati da s. Bakhita per salire la gradinata del duomo dove l’assemblea, presieduta da don Mariano Ronconi, ci ha accolti con la gioia di veder tornare a casa i propri cari. Alle intercessioni abbiamo concluso la nostra supplica, rivolgendoci nuovamente, tutti insieme, a s. Bakhita con una preghiera sintesi del percorso vissuto; preghiera già pubblicata in questo sito come augurio pasquale.
Chi vive la camminata sa di incontrare sempre tre coppie di sposi che, di anno in anno, si accordano per assolvere a compiti vari. A loro va il merito della cura dei particolari: Flaviano Dalla Fina con Davida presiedono alla legalità e alla custodia dei camminatori, Giorgio con Gaetana curano la raccolta fondi e le iscrizioni con associata distribuzione delle sciarpette di S. Bakhita, Sergio e Anna sono gli iniziatori del canto e del saluto di accoglienza… E Ferruccio Maddalena, che puntualmente preleva il gagliardetto dalla chiesa di s. Bakhita, quest’anno è stato sostituito da Giorgio mentre lui ha provveduto a predisporre ciò che serve per lo spegnimento delle torce all’entrata del duomo, oltre che a tutti i servizi connessi alla celebrazione eucaristica. E Ivana Gechelin, lei pure, puntualmente, ha provveduto ad animare la liturgia di chiusura, interessandosi giorni prima affinché tutto si svolgesse bene. Non sono mancati gli inconvenienti, così in duomo ci siamo trovati a voci scoperte, ma: sia la mancanza dei ristori lungo il giorno che alla fine della messa, come pure quella del coro o della musica, non hanno offuscato la gioia di avercela fatta anche quest’anno. Possa s. Bakhita essere sempre per tutti noi via di luce e di speranza in questo tempo di pandemia che sembra non darci tregua ma che ci fa apprezzare ancor di più ciò che ci unisce tra noi e con il Cielo!
Sor. Maria Carla Frison – Schio 23 ott. 2020