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VICINI A S. BAKHITA IN TEMPO DI PANDEMIA

«Con S. Bakhita non solo per pregarla ma anche per imitarla!»

“S. BAKHITA VICINA PER INCONTRARCI TUTTI” è stato il tema scelto quest’anno per dialogare con santa Bakhita sia durante la novena che il triduo in preparazione alla sua festa, guidati dall’enciclica di Papa Francesco: Fratelli Tutti.
Tanta la solitudine vissuta in quest’anno di pandemia, di lock-down e continui gli inviti ad evitare assembramenti. Abbiamo riscoperto la VICINANZA essere balsamo di vita, amicizia e fraternità e ci siamo posti in dialogo con s. Bakhita per apprendere la saggezza del Vangelo vissuto.
M. Maria Beltrame, che viaggiò spesso con Madre Moretta, così si esprime:
(Madre Moretta, Sorella universale ancora ci parla, pag. 45)

«Sulla vita di Bakhita domina una costante: la solitudine.
Dio l’ha condotta fuori, al largo, nella solitudine.
Una solitudine reale la sua, tragica, travolgente, abissale:
fuori dalla famiglia, dal paese, dalla popolazione sua, dal suo continente.
Proviamoci a coglierla nella sua interezza e ci sentiremo smarriti –
E fu così per tutta la vita, la sua lunga vita.»

Sono espressioni che ce l’hanno fatta sentire subito vicina.

Durante il lock-down, seguito subito alla sua festa dello scorso anno, ci siamo intrattenuti con lei durante lunghe adorazioni. Adorazione riproposta per il triduo di quest’anno e frequentata da molti, nel tempo concesso a ciascuno. Sono giunti anche pellegrini da Verona ed allora è stato commovente vederli inginocchiarsi davanti a Gesù, uno ad uno, per poi chinare il capo e chiedere a Bakhita di farsi loro portavoce presso il “Paron”. Sempre durante il triduo, nella preghiera del Vespro, abbiamo ascoltato testimonianze, scaturite dall’incontro con s. Bakhita, di vicinanza e prossimità come: fraternità e universalità, dialogo e perdono, unità e progetti condivisi. Il giorno della sua festa ci ha poi sorpreso per l’afflusso incessante a tutte le sei celebrazioni animate da cori della Chiesa locale. Le prime cinque, celebrate a S. Bakhita, hanno avuto presenze di fedeli anche all’esterno, non potendo entrare tutti in Chiesa per assicurare il distanziamento, mentre la sera si è riempito il duomo di Schio dove, per la prima volta, l’Unità Pastorale Santa Bakhita, l’ha festeggiata insieme come patrona. Mons. Beniamino Pizziol, che ha presieduto alla concelebrazione con i due co-parroci, altri sacerdoti e la comunità salesiana, ci ha consigliato non solo di pregare Bakhita ma di imitarla nella vita per vivere come lei il Vangelo poiché ogni santo è Vangelo vissuto.

Dopo la comunione di ciascuna celebrazione, membri diversi dell’Associazione Bakhita Schio-Sudan, nata dal sacrificio di don Antonio Doppio e Don Giacomo Bravo l’8 febbraio 2003, hanno relazionato il loro impegno a continuare l’amicizia con la terra di s. Bakhita, nonostante l’impossibilità di riproporre le consuete attività diventate appuntamenti attesi in questo mese di Bakhita. Un pieghevole è stato offerto all’uscita per facilitare tutti a percorrere il ponte di amicizia tra Schio e Sudan che s. Bakhita ci ha consegnato. Ardente il desiderio che il suo popolo avesse quanto lei aveva ricevuto tra noi: «O Signore, potessi io volare laggiù tra la mia gente e predicare a tutti a gran voce la Tua bontà: Oh, quante anime potrei conquistarti! Fa’ o Gesù, che anche loro ti conoscano e ti amino!» Il programma si può visualizzare al link: www.associazionebakhita.it

Il distanziamento richiesto quest’anno, quale norma prudenziale anti-contagio, non ha permesso il bacio alla reliquia, eppure si è avvertito tanto amore, devozione sincera e affetto per Madre Moretta che sembra capire tutti i sussulti del cuore di chi a lei si avvicina. Grazie Madre Bakhita!

Incaricata Archivio Bakhita Schio
12 febbraio 2021

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L’introduzione di m. Mariuccia Donghi
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Omelia di S.E.R. Mons. Beniaminio Pizziol Vescovo di Vicenza
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Intervento di Gianfrancesco Sartori presidente dell’assoziazione Bakhita Schio-Sudan
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Ringraziamenti di don Carlo Guidolin
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Benedizione di S.E.R. Mons. Beniamino Pizziol Vescovo di Vicenza
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