QUESTA È L’ “ORA” DELLA NOSTRA SALVEZZA
Venerdì – Passione del Signore / C
Canto al Vangelo cfr. Fil 2, 8-9
Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome.
PASSIONE di NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO secondo Giovanni 18,1-19,42
Detto questo, Gesù uscì con i suoi discepoli e andò di là dal torrente Cèdron, dove c’era un giardino nel quale entrò con i suoi discepoli. [Omesso: Gv 18,2-19,23]
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna, ecco il tuo figlio!”. Poi disse al discepolo: “Ecco la tua madre!”. E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa. Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: “Ho sete”. Vi era lì un vaso pieno d’aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. E dopo aver ricevuto l’aceto, Gesù disse: “Tutto è compiuto!”. E, chinato il capo, spirò. Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all’altro che era stato crocifisso insieme con lui. Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera e egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si adempisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto. Dopo questi fatti, Giuseppe d’Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodemo, quello che in precedenza era andato da lui di notte, e portò una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre. Essi presero allora il corpo di Gesù, e lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici, com’è usanza seppellire per i Giudei. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto. Là dunque deposero Gesù, a motivo della Preparazione dei Giudei, poiché quel sepolcro era vicino.
LE MEMBRA DI CRISTRO SIGNORE
O Croce di nostra salvezza,
albero tanto glorioso,
un altro non v’è nella selva,
di rami e di fronde a te uguale,
Or piega i tuoi rami frondosi,
distendi le rigide fibre,
s’allenti quel rigido legno
che porti con te per natura;
accogli su un morbido tronco
le membra del Cristo Signore.
Per noi dolce legno, che porti
appeso il Signore del mondo.
Tu fosti l’albero degno
di reggere il nostro riscatto,
un porto prepari per noi,
come arca salvezza del mondo,
del mondo cosparso dal sangue
versato dal Corpo del Cristo.
O Croce di nostra salvezza,
albero tanto glorioso,
un altro non v’è nella selva,
di rami e di fronde a te uguale.
Al Padre sia gloria ed al Figlio,
e gloria allo Spirito Santo;
eterna sia gloria per sempre
all’Unico e Trino Signore;
il suo amore il mondo ha redento,
e sempre il suo amore lo salva. Amen.
Tropario Bizantino
IL VANGELO VISSUTO DA BAKHITA
Gv 18,1.19,24-42
«M. Bakhita mi diceva che, meditando la Passione di nostro Signore Gesù Cristo si sentiva commuovere e che per riconoscenza si sentiva il dovere di offrirgli tutte le sue sofferenze, che le sembravano ancora cose da nulla a paragone di quello che Gesù aveva sofferto per lei.»
Teresa Martini fdcc, Positio, 4a, §299, pag. 144
«[Nella luce della fede], penso, M. Bakhita ha saputo trovare il segreto che ha semplificato tutta la sua vita religiosa, orientandola verso la volontà del “Suo Buon Paron”. Era a noi ben visibile la sua santa indifferenza a tutto, confermata dalla sua parola d’ordine: “Come vol el Paron”. E in quella luce e in questo orientamento si stava ormai consumando l’olocausto di tutta sé stessa nell’umile ardore della sua carità.»
(Noemi Raccanello fdcc, Positio, 4b, pag. 408)