IN ASCOLTO DELLO SPIRITO
VI DO LA MIA PACE – 6° Domenica Tempo Pasquale / C
Gv 14, 23-29
In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».
SU NOI ALITI IL PROFUMO DELLA PACE
Contemplandoti nella risurrezione,
o Dio, il più bello tra noi uomini,
le labbra si aprono alla tua lode
e lo spirito in te sempre esulta.
Pastore amato dal tuo gregge,
su noi aliti il profumo della pace,
che dalla mente e dal cuore toglie
paura ed ogni angoscia mortale.
Tutto il tempo in te è presente;
nell’eterno istante vai e vieni
e nell’attimo intermedio tutto
in tutti tu sei in doglie di parto.
Ecco tu vai al Padre nella gloria
e tutto in noi vibra di fede e d’amore
nella dolce attesa della tua venuta
per farci sedere con te sul trono.
Ora noi ti aspettiamo Signore,
con orecchio attento alla porta
perché quando busserai forte,
correremo con gioia ad aprirti.
O momento d’intensa letizia,
entrare nella tua sala nuziale
e contemplare la tua sposa,
che, umile in terra, servimmo.
IL VANGELO VISSUTO DA BAKHITA
Gv 14, 27-29
«Ebbi il bene di vivere in comunità con lei a Schio dal 1929 al 1931. Quanti esempi di carità, di sacrificio! Era portinaia delle esterne. Con quanta carità e timore di disturbarmi mi chiamava alla portineria per i lavori di scuola; con quanta bella grazia (proprio tutta speciale) mi presentava le ragazze. Non ebbi mai occasione di vederla impazientita, ma solo sempre in pace anche quando le numerose bambine e giovani tentavano di inquietarla.»
(Fdcc, Positio 4b, pag. 395)
«Pregava per tutti, “Comincio – diceva – dal Santo Padre e poi giù giù, enumero tutti”.
Ha patito il patibile e sempre in piena, ammirabile coscienza. Fu un’anima di eccezione sempre; il patire ha fatto dell’agnello una martire. Bisognava che non morisse mai, tutti ne sentiamo la perdita. In cielo si ricorderà di noi; pensava a tutti anche dal letto del suo dolore.»
(Fdcc, Positio 4b, pag. 383)