ADDOLORATA MADRE NOSTRA
La famiglia canossiana ti vuole consolare con 1000 cuori!
L’inizio dell’anno scolastico ci offre la consolazione di una madre che ci vuole incontrare per sostenerci nel cammino educativo, catechetico, pastorale, tutti ambiti della CARITÀ che ci rende figli e figlie che la consolano. Ecco il nostro incontro con Maria Addolorata che ogni 15 settembre ci fa riconoscere tutti fratelli e sorelle perché chiamati a collaborare nella vigna della famiglia canossiana.
Quest’anno siamo stati accolti dal saluto di m. Maria Vezzoli, superiora della comunità che anima la vita dell’Istituto canossiano, luogo amato anche per la presenza di santa Giuseppina Bakhita. Nuove presenze tra noi anche m. Odete Belo e m. Angela Sartori, la prima proveniente da Timor Est e la seconda missionaria in Congo.
Durante il Vespro solenne, accompagnato dall’organo da don Alex Pilati e presieduto dal nostro cappellano don Bogdan Baies sdb, le Madri, la Piccola Nazareth di Schio dei fratelli e sorelle laici canossiani, i volontari, amici e benefattori, tra cui le ex alunne, unitamente a chi è coinvolto nell’ambito educativo della scuola Maddalena di Canossa, hanno rinnovato il loro impegno carismatico di continuare a consolare la madre con il proprio dono di tempo e di vita buona. Ecco i mille cuori! Se Maddalena di Canossa desiderava avere 1000 cuori per offrirli e donarli tutti al Signore, a noi oggi è dato di riconoscerci un po’ tutti con il suo cuore di madre, moltiplicato nei nostri volti. Ci ha commosso il vederci alzare in piedi per affermare il nostro sì alla chiamata di servire amando piccoli e grandi, vicini e lontani, perché qui a Schio converge il mondo attirato dalla grazia del perdono vissuta da s. Bakhita. Quest’anno, in attesa dell’inaugurazione in città della scultura che la rappresenta mentre permette agli oppressi di emergere alla luce, anche noi vogliamo impegnarci con lei a donare libertà, a donare il nostro cuore in tutto ciò che ci impegna, ad essere luce di misericordia e consolazione della Madre che ci accoglie tutti come suoi figlie e figli diletti.