DIO, CHE È IN TE, COLMERÀ PER SEMPRE LA TUA SETE
3° Domenica di Quaresima, anno A
Gv 4,5-42
In quel tempo, Gesù giunse ad una città della Samaria chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. 6 Era circa mezzogiorno.
Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere».
I suoi discepoli erano andati in città a far provvista di cibi. [9-27]
La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente:
«Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?».
Uscirono dalla città e andavano da lui.
Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbi, mangia».
Ma egli rispose loro: «Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete».
E i discepoli si domandavano l’un l’altro: «Qualcuno forse gli ha portato da mangiare?».
Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera.
Voi non dite forse: ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l’altro miete. Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica».
Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna che testimoniava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto». E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo; ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».
ALLE SORGENTI
DEL NOSTRO SALVATORE
Il pozzo è profondo, come attingere?
Sali o pozzo cantatelo voi o principi.
Attingerete tutti acqua con letizia
alle sorgenti del nostro Salvatore.
Ti siedi affaticato o mio Signore,
sull’orlo della fonte e attendi:
tu sai che la cerva anela all’acqua
e l’anima mia tutta di te ha sete.
Mi hai cercato e stanco ti siedi,
il mio girovagare tu lo conosci
e in quella donna tutti ci attendi
per darci l’acqua zampillante.
«Ho sete», rispondi alla mia sete.
Come hai sete tu che tutti disseti?
«Per te sono divenuto terra riarsa
perché tu dalla roccia percossa
potessi bere fiumi d’acqua viva
e divenire un giardino irrorato
dalla rugiada di luci scintillanti
nel mattino della risurrezione».
IL VANGELO VISSUTO DA BAKHITA
Mt 4,35.37
«Chiesi a m. Bakhita se desiderava di essere missionaria. M. Bakhita mi rispose che si sentiva inadeguata, ma che desiderava e pregava per la conversione dei lontani e in particolare per i suoi familiari e i suoi africani: pregava il Signore affinché mandasse in vece sua molti missionari.»
(M. Ida Zanolini, Positio, 4a, pag. 100-101)