SIGNORE, TU SEI PER NOI LA RISURREZIONE E LA VITA
5° Domenica – TQ A
Gv 11,1-45
In quel tempo, un certo Lazzaro di Betania, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. [2]
Le sorelle mandarono dunque a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato». All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». [5-12] Gesù aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse del riposo del sonno. Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto e io sono contento per voi di non essere stato là, affinché voi crediate; ma andiamo da lui!». [16-20) Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo». Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: «Il Maestro è qui e ti chiama». [29-32] Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». [37-38] Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». [40] Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». E, detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il volto avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberatelo e lasciatelo andare».
Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.
BEATA RESURREZIONE CHE ESCI
DALLE LACRIME E DALLE SUPPLICHE
O Spirito Santo che da umili strumenti
trai melodie divine, riflesso della gloria,
apri le nostre labbra e il nostro cuore
perché cantiamo in eterno la tua lode.
Sorgerà un’aurora di nuova luce,
scintillante scenderà la rugiada,
le tenebre diverranno luminose
e linfa di vita fluirà nei sepolcri.
Alla tua voce, o Figlio di Dio
fuggirà spaventata la morte,
al tuo grido di vittoria tremeranno
gli inferi e satana sarà stritolato.
Beata risurrezione che esci
dalle lacrime e dalle suppliche
del mio Signore sulla sua croce
e dal suo sonno nel sepolcro!
Soffusa speranza nei nostri cuori,
in te crediamo perché risorgeremo
e dalla nostra carne vedremo Dio,
vittorioso ergersi su polvere di morte.
Se anche ora in te mi addormento,
dolce sarà la mia morte nella vita,
perché ti attendo mio Signore Dio
e in te, Gesù, riposerà la mia anima
IL VANGELO VISSUTO DA BAKHITA
Gv 11,23.25.27.33.35.36
«Alcune volte, mentre era a letto indisposta la trovai tutta in lacrime e credendo soffrisse fisicamente le chiesi dove avesse tanto male e lei mi rispose: “Sto pensando che io sì andrò in Paradiso ma i miei genitori, i miei fratelli e gli altri parenti andranno all’inferno perché non conoscono il vero Dio e la vera Religione”. Era così vivo il suo dolore che mi faceva pietà, e cercavo con buone parole di confortarla ricordandole il gran numero di Missionari che evangelizzano l’Africa e facendole sperare che il Cuore di Gesù si sarebbe certamente occupato di tutti i suoi cari. Mi ascoltava con grande attenzione e aveva fiducia nelle mie parole».
(M. Carlotta Fabbruzzo, Positio, 4b, pag. 342)