VIENI, O SPIRITO, TU CHE SEI L’AMORE
Domenica di Pentecoste / A
Gv 20,19-23
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!».
Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi».
Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo.
A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
VIENI, O SPIRITO, PURO AMORE
Respiro del Morente sulla croce,
acqua silenziosa di sorgente,
sangue, che ti fai coppa infuocata,
gioia che scaturisci dal Salvatore,
vieni in noi, o Spirito, puro Amore.
Soffio di nuova creazione,
da labbra soffuse di grazia,
Tu scendi, aroma di vino nuovo,
nelle stanze segrete del ventre,
e fai svanire ogni odore di morte.
Salve gioia, che dissipi ogni paura,
salve luce, splendore dei redenti,
salve amore, candore del corpo,
bagno di calde lacrime per l’anima,
da Te saliamo, primizie dell’Agnello.
IL VANGELO VISSUTO DA BAKHITA
Gv 20,20.23
«M. Bakhita mi disse che in schiavitù non si è mai disperata. Desiderava vivere anche nei momenti di maggior tribolazione e sconforto. Desiderava sempre e sperava di ritrovare i suoi o almeno la sorella schiava. Non seppe spiegarsi il perché, ma appena sentì parlare dell’Italia desiderò venirvi, non sapeva dire nemmeno lei cosa sperava dall’’Italia: ma il desiderio di venire fu intenso, sembrava una forza viva che la spingeva.
Bakhita non ha mai odiato i padroni neanche cattivi. Alle due padroncine si era affezionata. Da religiosa amò tutti. Pregò per tutti, anche per coloro che l’avevano fatta tanto soffrire».
(Ida Zanolini, Positio, 4a, §206, Ad 20. Ad 30, pag. 101)