DIO MISERICORDIOSO E FEDELE, NEL TUO AMORE È LA NOSTRA VITA
Santissima Trinità / A
Gv 3,16-18
In quel tempo, disse Gesù a Nicodemo:
«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».
O DIO, TI CERCHIAMO AMANDO
Parola e silenzio è il Verbo,
acqua viva è lo Spirito,
Amore effuso dal Padre,
Vita divina nella creatura.
O Dio, Triade ineffabile,
ti cerchiamo, amando;
a te, o Uno, aneliamo,
in nube lucente di gloria.
O Padre, fonte di grazia,
gioia e pace dei tuoi figli,
Principio senza inizio,
di te si sazia lo spirito.
O Figlio, Gesù, Signore,
Luce da Luce sorta,
Artefice di tutto il creato,
in noi vibra di gioia e letizia.
Spirito Santo, Amore,
Principio di nuova creazione,
Soffio del Signore risorto,
dà vita a chi è morto.
O Triade beata, unico Dio,
danza gioiosa del creato,
in cori di lodi inneggiamo,
inebriati dal tuo amore.
Amen
IL VANGELO VISSUTO DA BAKHITA
Gv 3,16-18
«A Venezia, Bakhita si rifiutò di seguire la padrona in Africa, temendo di perdere la fede. Lei non ebbe il coraggio di fare una aperta disobbedienza perché si considerava ancora proprietà della padrona, ma fece molte insistenze: e fu lieta di sentirsi aiutata dalla Superiora e dallo stesso Patriarca di Venezia.
Fu contenta di sentire che non era obbligata alla legge della schiavitù e di sentirsi quindi libera.
Le dispiaceva abbandonare la padrona e la bambina per la riconoscenza che loro doveva e l’affetto che portava specialmente alla bambina: piuttosto però di esporsi al pericolo della fede, decise di restare in Italia. Era più preoccupata della sua fede che della schiavitù alla quale ormai non pensava più.».
(Noemi Raccanello, Positio, 4a, §245, pag. 122)