AMORE SCONFINATO, DONO DI DIO ALL’UOMO
Santissimo Corpo e Sangue di Cristo / A
Gv 6,51-58
In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
MISTERO MIRABILE D’AMORE
Errante nel deserto
era il tuo popolo,
e Tu lo saziasti
con pane di angeli.
Duro era il cammino,
lampi d’ira negli occhi,
aride rocce senza vita,
angoscia, fame e sete.
Acqua pura da roccia,
zampillante di vita;
manna che scende
nella notte dell’attesa.
Pane spezzato: unico Corpo;
Sangue versato: unico Patto;
Chiesa di Cristo una e santa,
te stessa, sempre, ovunque.
Mistero mirabile d’amore!
Scendi dal cielo, Vivente,
nasci dalla terra, mortale.
Tu gridi, piangi e preghi,
e nella Pasqua ti fai Pane,
Coppa di vino inebriante.
I tuoi commensali sono
più splendenti della neve. Lm 4,7
IL VANGELO VISSUTO DA BAKHITA
Gv 6,51.54-58
«Mostrò molta devozione alla Santissima Eucarestia. Mostrò questa sua fede anche compiendo bene l’ufficio di sagrestana: curava la pulizia di tutti gli oggetti destinati al culto. Passava lungo tempo in chiesa in adorazione, col permesso della superiora. Ciò avveniva specialmente alla sera dopo le normali occupazioni. Da ammalata si faceva condurre in carrozzella in chiesa e vi rimaneva lunghe ore ogni giorno. Diceva che non si stancava, che si trovava bene davanti al Signore, che pregava per tutti, specialmente per coloro che si erano raccomandati alle sue preghiere: come per esempio monsignor arciprete di Schio. Diceva che restava davanti al Signore che l’aveva aspettata tanto tempo».
(Noemi Raccanello, Positio, 4a, §251, pag. 125)