GLI INSULTI DI CHI TI COMBATTE DIO RICADONO SUL TUO PROFETA
12° Domenica Tempo Ordinario / A
Mt 10,26-33
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geenna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri! Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».
CONFESSARTI È LETIZIA
Svegliatevi arpa e cetra,
si desti l’aurora del tuo giorno,
un canto scaturisce dal cuore
si fa parola sulle mie labbra.
Ti vedo, o morte, avanzare,
hai colpito Adamo e con lui
ogni uomo cade per la colpa,
anche il profeta si lamenta.
Nemici all’intorno, sussurri,
parole di morte, silenzio:
non più la Parola di Dio,
ma parole false di uomini.
Ma anche un fremito di vita
di due passeri da un soldo
è nelle tue mani o Padre
e attende la redenzione.
Tu passi, silenziosa, o morte,
tutti vuoi colpire, anche Lui,
il Signore, nella nostra carne,
ma da Lui sei stata sconfitta.
Confessarti e non negarti,
gridare ai cieli e alla terra
che tu sei il Signore Dio:
non è rossore, ma letizia.
IL VANGELO VISSUTO DA BAKHITA
Mt 10,26.28.30-32
«Durante la guerra 1940-45 M. Bakhita non scendeva in rifugio, perché ammalata.
Talvolta durante gli allarmi aerei, col permesso della mia superiora, andavo in infermeria a tenerle compagnia o meglio a rifugiarmi presso di lei, perché vicino a lei mi tenevo sicura.
M. Bakhita non aveva paura. Mi diceva che aver paura era far torto al Signore. Diceva che non si muove foglia che Dio non voglia e che quindi non c’era motivo di temere.»
(M. Noemi Raccanello, Positio, 4a, §247, pag. 124)