IL SIGNORE PER NOI È TUTTO: FORZA, SCUDO E PREMIO
13° Domenica Tempo Ordinario / A
Mt 10,37-42
«Chi ama padre o madre più di me non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.
Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà. Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto.
Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
UN FUOCO MI ARDE NEL CUORE
Passava il profeta,
parola di fuoco udì la Sunamita.
«Uomo di Dio, entra,
mangia il pane con noi.
Una stanza piccola
faremo di sopra:
un letto, una sedia,
un tavolo e una lampada,
là si riposerà il profeta».
O Sunamita, donna forte,
in mezzo al tuo popolo tu abiti,
non essere più triste,
un anno passerà
e un bimbo al petto stringerai.
«Tanta strada ho percorso,
o Sunamita,
fammi vedere la piccola stanza alta».
«Sali ed entra:
la lampada è accesa
la mensa è imbandita
la stanza alta è preparata».
«Sedetevi, amici, mangiate,
inebriatevi, o cari».
«Un lungo cammino ci resta da fare.
Il padre e la madre abbiamo lasciato
che altro tu vuoi, o Signore?».
«La Croce sapete portare
e dietro di me camminare?
Il calice mio vorrete bere
e l’anima vostra rinnegherete?».
«Signore, un fuoco mi arde nel cuore,
la tua Parola non posso tenere,
dall’intimo prorompe con forza
e chi può tacere?».
«Andate e annunciate, o piccoli,
che tra voi è il Regno di Dio:
chi accoglie voi, me accoglie
e con me il Padre mio».
«Tanta strada ho percorso,
alla vostra porta busso,
ho sete, datemi da bere,
un pane mi basta».
«Chi sei tu che bussi e hai sete?
Donde vieni, dove vai?»
«Fatemi entrare, amici,
e tutto vi racconterò».
«Entra e siediti, o amico,
eccoti l’acqua fresca,
e qui c’è il pane per te».
«Ascoltatemi e porgete l’orecchio:
i passi della vostra vita al tramonto
lungo i sentieri della mia Parola,
diverranno luce pura di conoscenza
e pane spezzato che mi rivela».
IL VANGELO VISSUTO DA BAKHITA
Mt 10,37.39-41-42
«Desiderava conoscere e amare sempre più il Signore, perché diceva che non si può mai volergliene mai abbastanza. Parlava dell’amore di Dio con grande eloquenza, con espressioni semplici, ma ricche di significato: “Noi siamo vermi, lui è il grande, l’onnipotente: no podarissimo neanche alzare gli oci di fronte a a quelo che xe elo… [non potremmo nemmeno alzare gli occhi di fronte a ciò che lui è]”. […]
Fece molto bene ai soldati infermi e li giovò nella parte spirituale e corporale. Si offrì a dare il suo guanciale a un soldato moribondo che aveva il cranio rotto: ma la superiora ne provvide un altro. Manifestava spesso il desiderio che i ricchi dessero ai bisognosi. Qualcuno commosso mise a disposizione delle offerte anche notevoli, che lei portava alla Madre Superiora a questo scopo: ed era felice quando la superiora si serviva di lei per disporre a favore dei poveri.»
(M. Anna Dalla Costa, Positio, 4a, §83.90, pag. 43.45)