“IL REGNO DEI CIELI È SIMILE A UN TESORO NASCOSTO”
17° Domenica Tempo Ordinario / A
Mt 13,44-36 (52)
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.
Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci.
Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi.
Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì».
Avete compreso? Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
MOSTRAMI IL TUO VOLTO
Sapienza, che ti nascondi
a chi è avido di ricchezze,
mostrami il tuo volto,
rapisci il mio sguardo!
Voi, che esplorate terra e cieli
diteci: Dov’è la sapienza?
In tutto presente, è celata
e mai uomo ne vide la casa.
Come tesoro sotto le zolle,
come perla in paese lontano,
così è la sapienza del Regno,
in cui tutta la natura gioisce.
maschile
O volto di Dio, che t’illumini,
d’eterna e immutata bellezza,
fin nella rugiada del mattino,
mira con amore il tuo servo!
A te anela in terra d’esilio,
per ricevere come Sposa
la tua Sapienza, a te cara,
che siede sul tuo trono.
femminile
O volto di Dio, che t’illumini,
d’eterna e immutata bellezza,
fin nella rugiada del mattino,
mira con amore la tua serva!
A te anela in terra d’esilio,
per essere immagine viva
della Sapienza, a te cara,
che siede sul tuo trono.
IL VANGELO VISSUTO DA BAKHITA
Mt 13, 44.46
«M. Bakhita […] soprattutto per l’amore verso il Signore e il timore che in Africa non avrebbe potuto avere tutti gli aiuti che avrebbe avuto qui in Italia e il pericolo di perdere laggiù la fede si decise a resistere e a rimanere in Italia, per conservare la sua fede. […] Bakhita ferma rispose: “No non lascerò la casa del Signore: sarebbe la mia rovina spirituale”».
(M. Ida Zanolini, Positio, 4a, §197, pag. 95)