XII CONVEGNO NAZIONALE EX ALLIEVE/I CANOSSIANE
A Firenze per portare il cuore di tutte
Parlare del convegno di Firenze potrebbe essere un’Odissea, per tutti i colpi di scena avvenuti nel gruppo che desiderava partecipare. Col cuore quasi tutte avrebbero voluto esserci, ma la vita e la carità hanno consigliato un cambio di programma. Monica Gianoli e Gianna Cumerlato, le nostre coordinatrici, sono state disponibilissime per aiutarci a superare ogni imprevisto. A loro un grazie speciale. Per Firenze siamo partite in tre ma eravamo in molte perché tutte ci siamo mobilitate per non mancare all’appuntamento, contattando amiche vicine o lontane per rappresentarci. Sor. Maria Carla, Ester Venco e Manuela Bortoli, ecco il nome di chi ci ha rappresentate. Davvero la carità ci ha unite in una rete di generosità, di umiltà, di condivisione. E a Firenze, passo passo, abbiamo informato il gruppo delle nostre visite e di quanto abbiamo vissuto. Illustriamo ora con alcune foto il percorso fatto così da ridonarcelo e riviverlo insieme.
Partite da Schio alle 8.10 di venerdì 13 ottobre, dopo aver depositato i bagagli nelle nostre stanze, ospiti delle Suore Francescane dell’Immacolata, abbiamo pranzato insieme e alle 15.00 siamo uscite. Il Museo di S. Marco, con le opere del Beato Angelico, inaspettatamente chiuso e ci ha invitate a visitare la Chiesa di San Marco dove abbiamo incontrato Giorgio La Pira e s. Antonino Pierozzi, dal dono del consiglio, fondatore di quella chiesa domenicana. Si ricordano i 700 anni della sua canonizzazione e i 500 anni di quella di s. Tommaso d’Acquino. C’era pure s. Caterina da Siena, pure domenicana. Li abbiamo pregati tutti immerse in una musica d’organo, forte clamore di Dio!
Ed eccoci a Santa Maria del Fiore, il duomo di Firenze tutto un ricamo di marmi, circondato da decine di gruppi di visitatori e da artisti di strada che proponevano ritratti e caricature, offrendo pure acquarelli e disegni dei luoghi della città.
Tanta bellezza da gustare lungo il cammino.
Sono poi seguiti Castelvecchio, con la Piazza della Signoria dove tra le varie statue il David di Michelangelo è riconosciuto da tutti e, poco oltre, il Ponte vecchio di Firenze a ricordarci l’albergo in cui s. Caterina da Siena immaginava il buon Samaritano ci affidi all’albergatore quando infortunati lungo la via della vita.
Oltrepassando S. Maria del Fiore eccoci alla scoperta della Casa di Dante, luogo che Ornella desiderava visitare e che abbiamo cercato per sua indicazione. Qui è stata tutta una sorpresa per l’utilizzo di tecnologie virtuali che, non solo ci hanno fatto consultare temi scelti della vita e dell’opera di Dante, ma anche fatto immergere nella Firenze del suo tempo.


Il 14 ottobre, a S. Maria Novella, abbiamo percepito il dinamismo di crescita della Chiesa di Firenze sorta su una preesistente chiesa di s. Maria su terre novelle. Da questo luogo i domenicani cercavano di vigilare sull’insorgere di eresie e di rimediarvi.
Interessante vedere sul transetto destro il Patriarca Giuseppe, morto alla fine del Concilio di Firenze dopo aver confessato l’unità della chiesa d’oriente e d’occidente. Una testimonianza di unità dei cuori ben oltre le diversità culturali di appartenenza. I chiostri adiacenti alla chiesa, veri luoghi di meditazione ed, infine, la farmacia storica, a ricordarci che una natura sana offre rimedi per tutti.



Santa Croce, con la sua bella stella di Davide sopra il rosone centrale della facciata ci ha consegnato non le fatiche dello scorrere della vita cristiana immersa nel mondo, come a Santa Maria Novella, ma ciò che resta di vite ricche di doni, di arti, di Vangelo. Il monumento a Dante, eretto da Firenze per riaccoglierlo dopo averlo costretto all’esilio, e la veste di S. Francesco tornata dopo essere stata esibita all’estero, sono testimoni di ciò che abbiamo sperato e che solo resta: la fede vissuta nella carità, dando la vita!



Ed eccoci, dopo una impegnativa salita, a San Miniato al Monte, per immergerci nel percorso di fede vissuto dalla Chiesa di Firenze, portata da Miniato, giunto dall’Armenia e martirizzato. Nella cripta sono i suoi resti mortali ed il percorso interno, con discese e risalite per contemplare il Cielo divino, accompagna all’esterno tra una processione di affreschi di santi. La visita iniziata col ricordo di s. Maddalena e di Bakhita, conclusa con la s. Messa prefestiva, ci ha fatto sentire come sul monte della trasfigurazione!


Il 15 ottobre, giorno atteso del convegno è iniziato con la Santa Messa nelle Chiesa della Sacra Famiglia dominata dall’icona che ha subito rapito i nostri sguardi. Don Giuseppe De Marco, ex alunno giunto da Potenza, ha fatto commuovere la coppia che ricordava l’anniversario di matrimonio. L’icona della Sacra Famiglia che troneggiava nell’ambone e il Vangelo dell’invito al banchetto di nozze erano i segni forti che ci parlavano. Riattraversato il cortile interno del campus salesiano, eccoci ad accogliere il saluto di M. Adriana Sicilia, l’incaricata nazionale delle ex alunne, di M. Antonia Mastropasqua per darci il saluto della M. Provinciale, ad ascoltare l’introduzione di Maria Gerardi, curatrice del convegno che ha dialogato con Orazio Coclite e, questi, con l’ex alunna Irma Ciaramella, che ha integrato la presentazione del tema: DANTE CANTORE DEL DESIDERIO UMANO, PROFETA DI SPERANZA, recitando passi della Divina Commedia con soddisfazione di Dante stesso, osiamo dire, per il gusto e il sentire che ha saputo comunicare.


Abbiamo condiviso col gruppo WhatsApp l’audio delle relazioni per donare un po’ dell’emozione vissuta e i messaggi forti condivisi. Abbiamo fatto memoria del motto di s. Maddalena di Canossa: “Chi più spera più ottiene” e della considerazione di S. Bakhita quando in schiavitù: “Speravo in tempi migliori”! Certo la partecipazione arricchisce per il dialogo; a tavola abbiamo rinnovato l’amicizia con le ex alunne di Verona, anche loro presenti in tre. Ci siamo riconosciute con più persone, alunne, insegnanti o amici.



Per concludere aggiungiamo che Manuela ha evangelizzato i tassisti chiedendo loro la ricevuta fiscale e m. Maria Carla chiedendo come mai allungassero la strada… Ester è stata attenta a ciascuna come una mamma, offrendoci soste o consigli, Manuela, oltre che con la sua cortesia ci ha sollevate con il suo brio per la gioia di esserci. A chi ha organizzato o partecipato anche da casa, diciamo GRAZIE DI CUORE!