PURIFICATI DALLA LEBBRA DEL PECCATO
6a Domenica Tempo Ordinario /B
Mc 1,40-45
In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!».
E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.
E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.
TOCCO DELLA MANO CREATRICE
Una legge santa,
da Dio fu data all’Oreb,
tra impuro e santo
una siepe fu posta.
Piangi sul cuore:
nessuno ti ascolta!
Segregato te ne stai,
sei come morto.
Chi vedi, o uomo impuro?
Verso chi stai correndo?
«L’ho visto! È il Signore!
L’Atteso da tutti i profeti!
Lo zoppo salterà di gioia,
agile come cervo all’acqua!
io sarò mondato da Lui!
Non griderò più: Impuro!».
«Solo tu, Signore santo,
se vuoi, puoi mondarmi
al tocco soave e leggero
della tua mano creatrice».
«Lo voglio, sii mondato!
Rifiorisca la tua carne,
anticipo gioioso e puro
di universale risurrezione».
IL VANGELO VISSUTO DA BAKHITA
Mc 1, 40-45
«Un giorno una alunna della scuola “riparazione pezze” nell’istituto canossiano di Schio, tutta felice mi disse di essere la prima miracolata di M. Bakhita.»
(Maria Pozzan, Positio, 4a §472, pag. 208)
«Una ragazza di 19 anni da Magrè di Schio, […] in seguito ad una infezione ad un piede, stava per subire l’amputazione all’intera gamba. La ragazza si rivolse con fiducia all’intercessione di Madre Bakhita. Fino alle nove della stessa sera spasimava di dolori e supplicava Madre Bakhita di guarirla: alle nove si addormentò placidamente. Noi eravamo state richieste dalla stessa [giovane] verso le 16.30 di portarle l’immagine e la reliquia e di pregare e far pregare le nostre orfanelle. Abbiamo subito iniziato una novena di preghiere. Il mattino seguente l’ammalata si svegliò e fu portata nella sala operatoria per l’amputazione. I medici levarono le bende impregnate di pus: e con sorpresa constatarono che non c’era più bisogno di intervento chirurgico. Era guarita.
(M. Anna Dalla Costa, Positio, 4a §112, pag. 56)