PERDERE TUTTO PER IL PADRE, E DAL PADRE TUTTO RICEVERE
2a Domenica Tempo di Quaresima /B
Mc 9,2-10
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbi, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati.
Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro. Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
ABRAMO HAI MOSTRATO IL PADRE!
«Venerabile Padre Abramo!
Secondo Padre dell’umano genere!
Tu per primo comprendesti
e testimoniasti
quell’enorme passione
che disdegna la lotta spaventosa
con la furia degli elementi
e le forze della creazione
per lottare solo con Dio.
Tu per primo conoscesti
quella sublime passione,
la sacra pura e umile espressione
per la follia divina»
(Kierkegaard, Timore e tremore).
Lotta sublime e forte,
confine tra il divino e l’umano
nel corpo fragile del Cristo!
Forze di morte e d’inferno,
che salgono e penetrano
per annientare noi uomini
e infrangersi sulla Roccia
nella pace serena
della tua Trasfigurazione.
Ti hanno schiaffeggiato
come violenti marosi,
ti hanno annientato
e nel tuo volto deformato
hai mostrato il Padre!
Così è l’Amore di Dio!
IL VANGELO VISSUTO DA BAKHITA
Mc 9,2.5-6.8.10
«Fin dal giorno del Battesimo sentì in cuor suo il desiderio di essere tutta del Signore e di non lasciare mai più quel sacro luogo. Simile preghiera ella fece durante la s. Comunione. I Catecumeni rimanevano di solito nell’Istituto ancora un anno dopo il battesimo. Bakhita vi rimase due anni, durante i quali maturò la sua vocazione.»
(Ida Zanolini, Positio, 4a §200, pag. 97)
«Sopportò pazientemente i dolori fisici: non voleva far torto al Signore che glieli mandava. Alla Superiora che si raccomandava alle sue preghiere perché si sentiva angustiata in quel difficile periodo della guerra 1940-45, rispose: «E ela la se meravegia? Se nostro Signore no vien da noi altre, da chi galo da andare? Mi sì pregherò, ma perché se fassa la sua volontà». Ero presente anch’io e mi sono meravigliata di tale franchezza e semplicità.»
(M. Noemi Raccanello, Positio, 4a §225, pag. 127)