LA GRANDE SETTIMANA
DOMENICA DELLE PALME – 6a Domenica Tempo di Quaresima /B
INGRESSO: Mc 11,1-10 [segue PASSIONE: Mc 14,1-15,47 (forma breve 15,1-39)]
Quando furono vicini a Gerusalemme, verso Bétfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli e disse loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito, entrando in esso, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è ancora salito. Slegatelo e portatelo qui. E se qualcuno vi dirà: “Perché fate questo?”, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito”».
Andarono e trovarono un puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo slegarono. Alcuni dei presenti dissero loro: «Perché slegate questo puledro?». Ed essi risposero loro come aveva detto Gesù. E li lasciarono fare. Portarono il puledro da Gesù, vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi salì sopra. Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate nei campi. Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano: «Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide! Osanna nel più alto dei cieli!».
ASSISO SUL TRONO DELL’ASINELLO
Gridarono di gioia gli spiriti dei giusti:
Ora si conchiude col mondo un’alleanza nuova;
si rinnovi il popolo con l’aspersione
del sangue divino.
Accogli, Israele, il regno di Dio:
colui che camminava nella tenebra
contempli la grande luce,
e si rinnovi il popolo
con l’aspersione del sangue divino.
In cielo assiso sul trono, in terra sull’asinello, o Cristo Dio,
tu hai accolto la lode degli angeli
e l’acclamazione dei fanciulli
che a te gridavano: Benedetto sei tu che
vieni a richiamare Adamo dall’esilio.
Poiché hai legato l’Ade, o immortale,
ucciso la morte e risuscitato il mondo,
con palme ti esaltavano i bambini,
o Cristo, come vincitore, a te gridando oggi:
Osanna al Figlio di Davide!
I bimbi – essi dicono – non saranno più
sgozzati per il bimbo di Maria,
perché per tutti, bimbi e vecchi,
tu solo sarai crocefisso.
La spada non si volgerà più contro di noi,
perché il tuo fianco sarà trafitto dalla lancia.
Perciò diciamo esultanti: Benedetto sei tu
che vieni per richiamare Adamo dall’esilio.
Ode 6.: Cantico di Giona dall’Ufficiatura Bizantina
– Domenica delle Palme, in Antthologion,
Lipa, Roma 1999, Pag. 933,
IL VANGELO VISSUTO DA BAKHITA
Mc 11,2.5-8
«L’ebbi poi come compagna di camera a Vicenza [durante i suoi viaggi di animazione missionaria]. Diverse volte in questo periodo la sorpresi in ginocchio tutta in lacrime e sospiri, le chiesi: “si sente male M. Giuseppina?”. “No, no. Dio la rimeriti”; ed io rispettando il suo amore per il s. silenzio m’accontentai di pregare la S. Vergine di Monte Berico ad aiutarla e proteggerla sempre. Ma ripetendosi questo pianto dubitai che avesse qualche sofferenza e non avesse il coraggio di manifestarla […] (il mio ufficio era allora d’infermiera) e per ciò tanto feci che alla fine mi rispose: “No, no sofferenze sul corpo ma come bella bestia tutti me varda, e mi voria lavorar, pregar per tutti e no vardar persone, e po anca i dise: “poareta, poareta”, e mi non son poareta perché son del Paron, e nea so casa. Quei che no i se tutti del Signor i se poareta”. Feci del mio meglio per incoraggiarla […] Lei sempre docile asciugò gli occhi e serena con semplicità infantile se ne andò per una nuova comparsa.»
(M. Santina Baratto, Positio, 4b, pag. 420)