A VERONA PER “ACCENDERE LA VITA” DA S. MADDALENA
Gruppo Bakhita e FSLC in visita alla stessa Madre
Il 250° compleanno di s. Maddalena di Canossa ci ha riuniti insieme, come famiglia canossiana, per celebrare a Verona un anniversario vissuto da ciascuno come fonte di ispirazione, di vita e di impegno nella carità. Il gruppo Bakhita, giunto da Schio a Verona lo scorso 3 marzo 2024, era formato da tutti coloro che, a titolo diverso, collaborano con le Madri Canossiane in ciò che s. Maddalena ha suscitato nella Chiesa. Qualcuna nel gruppo ci aveva fatto conoscere la chiesa che fu delle Cappuccine in cui il papà di Maddalena è stato sepolto a Valdagno dopo la sua morte prematura nelle vicine sorgenti di Recoaro.
Questa la nostra preparazione al viaggio che ci ha fatto sentire privilegiati e desiderosi, insieme, di riportare a Maddalena l’affetto del papà, le cui spoglie sono custodite in terra vicentina.
A Verona il nostro gruppo si è diviso tra percorso interno ed esterno.
Entrambe le proposte hanno entusiasmato chi vi ha partecipato, per l’esperienza fatta di incontrare s. Maddalena viva, lungo le strade di Verona, nella chiesa del suo battesimo – dove abbiamo rinnovato il nostro battesimo – nell’ospedale della Misericordia in cui con il Leonardi aveva dedotto che l’ignoranza era tra le cause maggiori delle sofferenze e malattie incontrate. Motivo per cui il Vescovo Avogadro le chiese di promuovere le scuole.
Anche il Palazzo Canossa ce l’ha fatta incontrare nel luogo – divenuto cappella – in cui era confinata per il suo comportamento audace nell’affermare le sue convinzioni e la sua fede mentre la governante la voleva contenuta, meno espansiva, o coraggiosa, nel manifestare il suo sentire. In quel luogo Maddalena incontrò la Madre Addolorata, cominciò a comprenderne il dolore, più che ad assaporare il suo. Lì ora si prega ancora, il luogo è diventato una cappellina dove i Fratelli e Sorelle Laici Canossiani amano incontrarla negli impegni della sua vita di famiglia e laicale. Il luogo è impregnato del carisma che – nel tempo – l’ha resa fondatrice dei due istituti di vita religiosa apostolica, maschile e femminile. In questo piccolo Santuario di “Maria Mater Caritatis” nei giorni del suo 250° compleanno anche la città di Verona si è turnata in adorazione.
Chi aveva sostato in Casa Madre, ha vissuto l’esperienza di entrare nel cuore di Maddalena esplorando le sue memorie, il suo sentire spirituale, ovvero quanto la Parola le aveva insegnato e fatto desiderare. I laboratori di gruppo hanno creato una sintonia tra i presenti che – insieme – sondavano il cuore di Maddalena alle prese con una chiamata di cui non c’era ancora una forma esplicita nella Chiesa. Ed a noi è stata rivolta la Parola: conosci la tua vocazione personale? Hai sentito Gesù bussare al tuo cuore? Come desideri d’ora in poi accendere la tua vita guardando a Maddalena?
La visita alla stanza del transito, ai resti mortali di Maddalena nella cappella di Casa Madre, la mostra che illustra lo sbocciare del dono canossiano nella Chiesa e – al largo – nel mondo, la santità di s. Bakhita che abbiamo incontrata nei luoghi della sua vestizione canossiana e professione religiosa, tutto ci ha donato viva riconoscenza per il dono di Maddalena nella nostra vita.
Dopo la convivialità di un festoso pranzo che ci ha disseminati in tutta la casa, seguito dalla solenne s. Messa in San Zeno, presieduta dal Vescovo di Verona – presenti tutti i responsabili della Famiglia Canossiana – sulla via del ritorno, ad ogni mistero del rosario, abbiamo ricordato le varie espressioni della famiglia canossiana, e desiderato di trovare il nostro posto in questo grande abbraccio che ha davvero riacceso la nostra vita!