OBBEDIENTE FINO ALLA MORTE DI CROCE
VENERDÌ SANTO – PASSIONE DEL SIGNORE – Triduo Pasquale /B
Seconda Lettura Eb 4,14-16.5,7-9
Fratelli, poiché abbiamo un sommo sacerdote grande, che è passato attraverso i cieli, Gesù il Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della fede. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze: egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato. Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia, così da essere aiutati al momento opportuno. [Cristo, infatti,] nei giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito. Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono.
Canto al Vangelo cfr. Fil 2, 8-9
Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome.
PASSIONE di NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO secondo Giovanni
IN QUESTO ISTANTE CONTINUA LA MESSA DI CRISTO
Se non ci offriamo
Come vittime immolate;
se le nostre vite sono risparmiate dalla fame,
dalla sete, dal freddo e dall’umiliazione;
se i nostri volti non sono colpiti dagli sputi
e dagli schiaffi;
se non ci è inflitta la corona di spine;
se non portiamo la croce, se non siamo inchiodati,
se non moriamo,
se non siamo sepolti
nella tomba di un altro,
allora dobbiamo correggerci,
trasformarci
perché non offriamo ancora il sacrificio
come Gesù.
Se, per paura, tento di sfuggire
Al destino di Gesù,
allora, malgrado i riti che seguirò
e la loro solennità,
io non offrirò il sacrificio
con i sentimenti di Gesù.
Francois-Xavier Nguyen Van Thuan, Preghiere di speranza, Tredici anni in carcere, 1997, n°53.
IL VANGELO VISSUTO DA BAKHITA
Eb 4,15.5,8-9
«Ho visto M. Moretta sempre contenta anche nei dolori. Aveva sempre in mente la passione del Signore e i dolori della Madonna. L’ho sentita dire spesso “cosa vuole che siano i nostri dolori… el Signore ga sofferto: la Madonna ga patio”.
Non l’ho mai vista rifiutarsi [di obbedire] o fare di malavoglia. Si sentiva debitrice e pareva che corresse a fare il suo dovere.»
(Maria Pozzan, Positio, 4a, §463.466 pag. 206)
In Bakhita c’erano «Carità, umiltà, spirito di unione con Dio, sottomissione eroica ad ogni volontà divina. La udii quando fu cambiata di casa la R. M. Walburga Ricchieri che tanto l’amava, dire serena: “È la volontà di Dio. In Paradiso ci troveremo tutti. Si tratta di aspettare un poco».
(M. A. De Pretto, Positio, 4b, pag. 412)