ASCESO AL CIELO, PER SEMPRE CON NOI
Ascensione del Signore /B
Mc 16,15-20
In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.
Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.
O SIGNORE, TUTTO A TE ATTIRI
Con potenza, libero e forte,
uscisti, o Dio, dal sepolcro.
Geme la morte, calpestata,
gode Adamo con la sua stirpe.
Salendo al Padre tuo e nostro,
riversi la splendida tua gloria
nei cieli e in terra, scintillanti
della tua santa luce gioiosa.
O Signore, che tutto a te attiri,
con vincoli soavi d’amore,
riempi le nostre menti
dell’ebbrezza dello Spirito.
I tuoi occhi infuocati di zelo
ci penetrino di santo timore;
la tua mano mai abbandoni
l’umile gregge da te redento.
Signore Gesù, grazia e pace,
ferma attesa della Chiesa,
splendida stella del mattino,
vieni presto, non tardare!
IL VANGELO VISSUTO DA BAKHITA
Mc 16,15-16.19-20
«M. Giuseppina aiutò le missioni con un giro di animazione missionaria, che durò un certo tempo, con interruzione di alcuni mesi. Andò per le diverse case canossiane d’Italia con una suora missionaria. Prima di morire non finiva di parlarmi delle missioni. […]
Ho sempre ammirato come M. Giuseppina faceva la volontà di Dio in tutto e desiderava unirsi a lui. L’ho vista continuamente in preghiera in tutta la sua vita. Si notava che la sua mente e i suoi discorsi erano sempre rivolti a Dio. Vedendola, specialmente in fin di vita, dava l’impressione che conversasse e vedesse Dio: e quello che è bello nella sua vita è che nessun atto o nessuna parola smentì mai quella sua abituale condotta. […]
Ho visto M. Bakhita sempre benevola e caritatevole. L’ho vista prontissima anche verso i desideri della superiora: quando le si diceva: “M. Bakhita, la superiora dice…” era già in piedi in atteggiamento di umiltà e di riverenza a ricevere gli ordini.»
(M. Clotilde Sella, Positio, 4a, §483.497.500, pag. 214.219.220)