VIENI SANTO SPIRITO, ACCENDI IN NOI IL FUOCO DEL TUO AMORE
Domenica di Pentecoste /B
Gv 15,26-27; 16,12-15
«Quando verrà il Paraclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da sé stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
SU TE SCENDE CHI TI CONSOLA
Vibra la voce dello Spirito
su corde esili e scordate
di fragile e debole natura
per trarne melodie divine.
Creazione che in pianto gemi
su te scende chi ti consola,
scintillio di luci sui popoli,
che divampano in amore.
Vieni e scendi, rugiada di luci,
su cuori arsi d’odio e violenza,
acqua limpida e cristallina,
che sgorghi dal trono di Dio.
Nostalgia dell’Eden perduto,
canto antico nell’uomo nuovo,
nel rifiorire di ossa inaridite,
in te riiniziano cieli e terra.
IL VANGELO VISSUTO DA BAKHITA
Gv 15,27.16,13
«Ogni volta che nella casa c’erano gli esercizi spirituali delle giovani, M. Bakhita desiderava di andare in mezzo a loro per poter parlare di Nostro Signore, della sua bontà e della sua misericordia. […]
Amava assistere alla S. Messa. Era inferma, quando una volta le dissi: “le dispiace M. Bakhita di non poter ascoltare la S. Messa?” Mi rispose: “quando non posso, pazienza: mando allora il mio Angelo custode per me e che poi mi riferisca”. […]
Durante la guerra 1940-45 dovevo talvolta venire a Vicenza per commissioni insieme a una consorella. La sera prima andavo sempre a raccomandarmi a M. Bakhita anche per la consorella per non aver incidenti e non prendere paura. Ogni volta M. Bakhita mi assicurava pienamente che non ci sarebbero stati guai e che non avremmo preso spaventi. Le sue parole non erano semplici rassicurazioni, ma avevano il tono della vera certezza. Difatti non abbiamo mai avuto incidenti, né abbiamo preso spaventi, nonostante gli allarmi e le incursioni aeree.»
(M. Clotilde Sella, Positio, 4a, §486.489.515, pag. 216.225)