GLORIA AL PADRE E AL FIGLIO E ALLO SPIRITO SANTO
Santissima Trinità /B
Mt 28.16-20
In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.
Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato.
Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
INAUDITO È IL TUO AMORE
O Dio unico e ineffabile,
Padre e Figlio e Spirito Santo,
Tu sei oltre il tutto creato,
nessuna parola ti esprime.
Nessun intelletto ti contiene
sia nei cieli che sulla terra,
e tutto porta la tua impronta,
tracce di luce nel creato.
Tutti gli esseri ti celebrano!
Con gemiti e doglie di parto
a te anela ogni creatura
aspettando la redenzione.
Tutto è preghiera e lode
e l’uomo, che legge l’universo,
fa salire un inno di silenzio
al tuo Nome unico e santo.
Tutto da te ha origine
e il ritmo dell’universo
in te s’infrange, o Dio,
in un oceano di pace.
Inaudito è il tuo amore,
o Padre, anelito di tutti,
che sveli il tuo volto
nel tuo Figlio amato
e nel soffio del tuo Spirito
dai inizio alla nuova vita,
che svuota i sepolcri
e riempie la tua Casa.
Accogli questa lode,
Unico Dio, Triade santa,
Luce inaccessibile,
con noi misericordioso.
IL VANGELO VISSUTO DA BAKHITA
Mt 28,17-20
«Giunta a Genova la comitiva scese a terra. Bakhita istintivamente si inginocchiò e baciò la terra. Mi disse che non sapeva neanche lei perché lo fece: era felice di essere in Italia.»
(Ida Zanolini, Positio, 4a, §192, pag. 93)
«Una volta da inferma non poté avere la comunione per mancanza del sacerdote: un’altra madre si era inquietata: dissi a M. Bakhita: “s’è inquietata anche lei, M. Bakhita?”, mi rispose: “l’ho sempre in me el Segnore. Se i permette e posso fare la comunione, bene: se no, l’ho dentro di me lo stesso e lo adoro.” […]
In fine di vita poi, molto spesso madre Bakhita pregava e mi raccomandava di pregare per la conversione dei suoi africani e di quelli che l’avevano fatta soffrire. Giustificava il loro male, perché non conoscevano il Signore. […]
Negli ultimi giorni [di vita] M. Giuseppina pensava al modo con cui presentarsi alla SS. Trinità e come salutare. Mi diceva: “Sia lodato Gesù e Maria” (che è il nostro saluto “no perché si lascia da parte il Padre e lo Spirito Santo: neanche “Sia lodato Gesù Cristo” per lo stesso motivo”. Io le suggerii: “Dica il Gloria Patri, e poi aggiunga un saluto alla Madonna”. M. Bakhita: “va ben, va ben” rispose soddisfatta.»
(M. Clotilde Sella, Positio, 4a, §489.499.516, pag. 216.220.226)