SUI PASSI DI SANTA GIUSEPPINA BAKHITA
UNA PORTA APERTA DI SPERANZA E DI GRAZIA
Grazie ricevute da Albert Ang Co (con Ana e Anita Ang Co)
Sinossi del pellegrinaggio Nella foto: Albert (al centro) con la sorella Anita (a sinistra) e la moglie Ana (a destra)
Nel settembre 2024, l’arricchente viaggio spirituale con mia moglie e mia sorella, dal Canada all’Italia, ha esplorato un vibrante patrimonio cattolico sulle orme dei santi. Dalle vivaci strade della Città del Vaticano alla maestosa Basilica di San Pietro, dal miracolo eucaristico di Lanciano ai sereni luoghi di riposo dei santi a San Giovanni Rotondo, Assisi e Cascia, ogni destinazione ha approfondito la nostra fede. Tuttavia, il momento culminante del nostro pellegrinaggio è stato la salita sul treno da Venezia a Schio, in attesa della nostra destinazione finale: la Chiesa della Sacra Famiglia, che ospita le spoglie della nostra patrona, Santa Giuseppina Bakhita. Quando ci siamo avvicinati alla chiesa e al convento delle Canossiane, sembrava che la stessa Santa Bakhita, un tempo portinaia, ci aprisse la porta e ci abbracciasse con un caldo sorriso. Come lei, anche le suore canossiane di Schio ci hanno accolto gentilmente, guidandoci attraverso gli spazi della loro casa e condividendo storie ispirate dalla straordinaria vita e dall’eredità di Santa Bakhita. Inginocchiati ai piedi della croce e davanti all’altare dove riposa l’urna di Santa Bakhita, riflettiamo sul suo messaggio di speranza e sul suo viaggio dalla sofferenza alla grazia. In questo momento sacro, abbiamo sentito fortemente l’intercessione di Santa Bakhita che ci trasportava indietro di circa 16 anni, quando la nostra parrocchia ha sentito per la prima volta il suo nome: “Bakhita”, che significa la fortunata.
Costruire la parrocchia di Santa Giuseppina Bakhita
Io e mia moglie proveniamo dalla parrocchia di Santa Giuseppina Bakhita in Mississauga, una città particolare e multiculturale dell’Ontario, in Canada. Abbiamo sentito per la prima volta il nome “Bakhita” nel 2008, quando il nostro pastore e fondatore lo ha annunciato come nome della patrona della nostra nuova chiesa. Il nome “Bakhita” ha suscitato immediatamente stupore e ispirazione per la sua avvincente storia dalla schiavitù alla santità. Avendo bisogno di sostegno, il nostro primo pastore e fondatore, ha cercato assistenza per istituire nuovi ministeri parrocchiali. Quando abbiamo saputo che una sorella canossiana degli Stati Uniti si sarebbe unita a noi nella costruzione della chiesa, mia moglie ha sentito immediatamente la chiamata dello Spirito a offrire la nostra casa come luogo in cui ospitarla. A nostra insaputa, la congregazione canossiana negli Stati Uniti aveva pregato con fervore per avere un alloggio e la nostra offerta fu una risposta simultanea a quelle preghiere. Qualche anno dopo, altre due suore canossiane arrivarono per aiutare, allineandosi perfettamente con la provvidenza divina, mentre io e mia moglie ci trasferivamo negli Stati Uniti per un’opportunità di lavoro contrattuale.
La nostra casa rimase disponibile per circa tre anni – un incontro fatto in cielo – e servì da casa accogliente per le suore Canossiane durante la maggior parte della loro permanenza nella nostra nuova parrocchia. La nostra casa si trova a pochi passi dalla scuola secondaria, dove i parrocchiani si riunivano temporaneamente per la Messa. In quel periodo l’edificio fisico della chiesa non era ancora stato costruito. Siamo per sempre grati alle suore Canossiane, che non solo hanno benedetto la nostra casa con la loro presenza, ma hanno anche rafforzato i legami all’interno del nostro quartiere e della comunità parrocchiale. Insieme, abbiamo costruito non solo una comunità parrocchiale, ma una vibrante famiglia di fede ispirata dallo spirito di Santa Bakhita, nostra sorella universale e modello di speranza per il XXI secolo. FOTO: per gentile concessione della Parrocchia di Santa Giuseppina Bakhita
Come desidera il Maestro
Con il passare degli anni, innumerevoli momenti di speranza e di grazia sono stati vissuti attraverso l’intercessione di Santa Bakhita e l’ispirazione delle suore Canossiane, superando di gran lunga ciò che poche pagine di testimonianza potrebbero esprimere. Ci sono stati momenti in cui l’ispirazione è stata ricevuta e le preghiere sono state esaudite in modo inaspettato, fornendo indicazioni e conforto lungo il cammino. Per esempio, nel 2008, durante una conversazione spensierata, una sorella canossiana mi suggerì in modo divertente di scrivere un concerto o una canzone in onore di Santa Bakhita. Inizialmente scoraggiato dal compito e privo di una formazione musicale formale, l’idea è rimasta in sospeso per un decennio, sbocciando gradualmente in una vocazione intensificata a comporre una canzone in onore della nostra amata santa patrona.
Nel 2018, la canzone As the Master Desires è nata in tempo per l’inaugurazione della nuova chiesa dedicata a Santa Bakhita[1]. Con gratitudine, la nuova composizione è stata accolta dal nostro pastore e dai cori, infine pubblicata nell’innario parrocchiale e cantata ogni anno l’8 febbraio (o durante la Messa domenicale più vicina) in onore della festa di Santa Bakhita. Il canto riflette in modo stimolante il percorso di vita di Santa Bakhita, mostrando la sua trasformazione dal dolore del rapimento e della schiavitù alla sua fioritura in Italia, nutrita dalla grazia di Dio e dal sostegno delle Figlie della Carità Canossiane. Con l’avanzare dell’età, Madre Bakhita ha affrontato molti anni difficili di malattia. Per tutto il tempo è rimasta una testimonianza di fede, di bontà e di speranza cristiana.
Quando i visitatori le chiedevano come stava, lei sorrideva e rispondeva “come desidera il Maestro” o “come vol el Paron”, esemplificando la sua fede incrollabile nella volontà di Dio: sono i passi verso la porta aperta della speranza e della grazia che ispirano tutti a seguirla.
Albert Ang Ko
[1] Il brano As the Master Desires è liberamente disponibile o ricercabile su YouTube affinché tutti possano trarre ispirazione dalla vita e dalle parole di Santa Giuseppina Bakhita (https://youtu.be/-BcA58Vqo7U o https://youtu.be/ORw0mgACPsg) insieme a un altro brano in suo onore e soprattutto per la gloria di Dio, Two Suitcases to Zion (https://youtu.be/8wDP0rnVwz0).