17 maggio 2025
A 33 ANNI DALLA BEATIFICAZIONE DI S. BAKHITA
IL CANTICO DELLE CREATURE
Presentato dal Coro Voci Valleogrine e meditazioni di Fratel Lino Breda, il Cantico di san Francesco, composto 800 anni fa, dà voce anche a santa Bakhita. Nell’ascolto di Fratel Lino Breda si è avvertita tutta l’assonanza tra la santità degli umili che seppero chiamare i momenti più sofferti della loro vita “perfetta letizia” (s. Francesco) o “Monte Tabor” (s. Bakhita) e cogliere insieme nelle creature la vicinanza della bontà e signoria del Creatore: “Altissimu, onnipotente, bon Signore”.
È stata una serata insolita, per la profondità dell’esperienza trasformatasi in autentica contemplazione. Immersione nel mistero della storia e dello Spirito Santo che aleggia nel tempo porgendoci i suoi doni. Con la morte di Papa Francesco, abbiamo apprezzato il suo mettere al primo posto la misericordia e il perdono e con l’elezione di Papa Leone abbiamo già colto che per disarmare la terra si tratta di disarmare le parole.
Ecco perché passerà alla storia chi semina pace e non guerra, ha commentato fratel Lino Breda. Questo il motivo per cui la memoria delle opere dei santi è tesa al futuro e genera futuro. Così come s. Francesco, anche s. Bakhita ha sperimentato la sua debolezza fisica, ma chi li incontrava se ne andava con più speranza e fiducia perché erano diventati preghiera. Una preghiera che ancora ci ispira.
La lettura del Cantico delle Creature ha ritmato la serata intervallata da pause meditative di fratel Lino e dai canti di lode delle Voci Valleogrine, in un crescendo sinfonico che ci ha innalzato al Cielo, incontrato nella bontà del creato e nel cuore di s. Francesco che – in tutto ed oltre ogni velo – vede e sente la voce di Dio.
La serata si è conclusa con una poesia dedicata a Papa Francesco recitata da Silvana Valente, non vedente e membro del coro stesso. È stato come riascoltare il cantico nell’udire l’inno di lode e di grazie al nuovo Francesco della Chiesa, letto al microfono mentre le dita scorrevano su un foglio che a ci appariva bianco ma che era leggibile da chi conosceva il braille, la lingua dei non vedenti.
FRANCISCUS
Infinite volte ho ascoltato il tuo pensiero, la tua parola e la preghiera,
per provare a seguire la tua luce, i sogni irrinunciabili di speranza e pace.
Mi sono sentita guidare dal tuo esempio trascinante, amorevole, concreto,
di uomo innovatore mandato sulla terra dal buon Dio, come discepolo dell’amore.
In te ho apprezzato l’umiltà e il carisma del pastore con l’odore delle sue pecore,
la fratellanza verso i fragili e gli ultimi, il coraggio scomodo ai vertici della chiesa.
Ma non temere, colmeremo questo vuoto immenso, coltivando il fiore raro della tua essenza.
Ora guardaci da lassù, Francesco, accarezza le nostre fragili vite,
aiutaci a compiere il bene, amando ancor prima di essere amati.
Silvana Valente
Domenica 4 maggio 2025

L’assemblea è stata catturata dall’altezza e dalla profondità del Cantico, del Canto e dalle meditazioni proposte.

Fr. Lino, ancora una volta, ci ha comunicato la sapienza mistica dei santi che in tutto vedono Dio!

