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Un grande dono: accogliere i pellegrini

Uno dei tratti distintivi della Comunità canossiana di Schio è l’accoglienza dei molti pellegrini che ininterrottamente passano a salutare Santa Bakhita.
Provenienti da tante parti del mondo, in un intrecciarsi di culture e di lingue, depongono ai suoi piedi il loro bagaglio di fragilità e di desideri sicuri che la nostra Sorella Universale tutti accoglie, tutti ascolta e per tutti commuove il cuore del Padre.
La Comunità, continuamente coinvolta, dedica tutte le sue energie all’accoglienza, all’ascolto, all’accompagnamento, delle tante persone che da tante parti del mondo arrivano qui da Santa Bakhita e le segue con la preghiera e il ricordo quotidiano.

M. Luciana racconta:
“Io che vivo da molto tempo nel santuario di Santa Giuseppina Bakhita per accogliere i Pellegrini che vengono a visitarla e a pregarla per molte necessità, posso dire che mi impressiona sempre stare davanti a Lei e contemplare nel suo volto, il Volto di Dio.
Santa Bakhita mi manifesta un Volto di Speranza perchè qui fondò il suo riscatto, il VOLTO DELL’AMORE CUSTODITO NEL CUORE e come lei anch’io posso vivere un’adorazione del cuore tenendo sempre fisso lo sguardo sul Signore Gesù, il VOLTO DI MISERICORDIA E DI GRAZIA del Signore, perché come lei anch’io possa insegnare con la vita la bontà di Dio e tradurla in certezza di eterna misericordia per tutti, il VOLTO DELLA CONOSCENZA, conoscere il Signore per amarlo di più; dice una testimone: “Credo che meditasse sempre sul Vangelo perché lo citava spesso dicendo: se non si conosce il Signore non si può amarLo”. La vita di Bakhita è per me una LUCE MISTERIOSA, senza ombra di odio, che aiuta a trasformare in memoria grata ogni momento della mia vita”.

 

 

M.Laura così scrive a Santa Bachita:
Carissima Santa Sorella, Giuseppina Bakhita, sono quasi trascorsi 12 anni da quel 25 agosto 2006 quando per la prima volta raccontai la tua storia drammatica e meravigliosa al primo gruppo di pellegrini Austriaci. Gli anni sono trascorsi in un baleno ma ancor sempre, mentre narro la tua vita, riesci a coinvolgermi totalmente. I diversi episodi: quelli drammatici, le tue sofferenze, le tue eccellenti virtù, il tuo buon umore mi sono di grande esempio e mi spronano al bene. Cara Santa Sorella ti ringrazio per avermi dato l’opportunità di conoscerti e grazie per il tuo continuare a pregare per noi “el bon Paron” affinché possiamo conoscerlo ed amarlo sempre più. Con riconoscenza e affetto tua Sorella in Cristo. M. Laura.