L’attenzione alle persone nella loro situazione concreta ha sempre avuto un posto privilegiato nel cuore delle Canossiane di Schio le quali, nei momenti liberi dalla Scuola, continuano ad andare a far visita a qualche ammalato all’ospedale, a portare la Comunione nelle case a chi è solo o non può muoversi, oppure, come ha fatto anche Bakhita per tanti anni, offrono un sostegno e una parola buona a chi bussa alla porta e si confida con loro. Tante attenzioni, tanti piccoli gesti che nella loro semplicità raccontano come davvero la Carità non ha confini.
Da questo anelito di carità sempre vivo nel cuore, è nata in occasione della beatificazione di Bakhita l’idea creare all’interno dell’Istituto utilizzandone al meglio alcuni ambienti, uno spazio di ospitalità per offrire una stanza a donne che per lavoro sono temporaneamente costrette ad essere lontane da casa.
La struttura, semplice e sobria, luminosa e arredata con cura, offre oltre alla stanza, una sala soggiorno e una cucinetta. Le richieste non mancano: sono insegnati qui temporaneamente trasferitesi per supplenze o incarico annuale, infermiere, lavoratrici stagionali.
Ecco la testimonianza di una di loro a nome di tutte “Siamo persone sole, i nostri sono lontani, magari potessimo trovare lavoro dalle nostre parti! Sapere che c’è un ambiente sereno dove, insieme ad un letto trovi anche una parola, un sorriso e tanta accoglienza fa bene all’anima e rende meno duro questo sacrificio. E poi c’è Bakhita che semina sempre tanta pace per tutti, fra di noi che siamo qui e per i nostri cari che sono lontani. Grazie che ci avete pensato”.